Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Ieri a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) un incontro organizzato da Assosementi

Certificazioni in orticoltura, garanzie e speranze di maggior reddito

Problemi e potenzialità delle orticole. Se ne è parlato ieri pomeriggio, mercoledì 5 aprile 2017 a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) in un incontro organizzato da Assosementi sul tema delle certificazioni e nell'ambito del "percorso" Road to Quality.

Dopo l'introduzione di benvenuto da parte di Alberto Lipparini, segretario di Assosementi, è intervenuto Simone Pizzagalli di Verdelab (laboratorio di Rimini) che ha parlato delle malattie della lattuga, tutte o quasi trasmissibili per seme.



"Le malattie hanno maggiori incidenza dove si opera con il nostro sistema produttivo a causa di cicli brevi e alternanza colturale assente o limitata – ha detto Pizzagalli-. I principi attivi utilizzabili sono sempre meno. L'utilizzo di semi di qualità è indispensabile. Deve essere sente dai principali patogeni, resistente alle malattie, geneticamente uniforme. Le analisi di controllo non sono tutte uguali; i protocolli più affidabili uniscono diverse metodologie. Oltre ai metodi tradizionali occorre affiancare test molecolari. Il laboratorio ha la sequenza del Dna del patogeno che vuole controllare, e con questo sistema verifichiamo se nell'isolamento realizzato è presente anche il patogeno".



Nei controlli effettuati dal 2015 (circa 6000), il fungo Phoma è stato ritrovato nel 20% dei controlli, mentre il virus Lmv nel 23% dei casi. "Poi vi è il lavoro della selezione genetica per l'induzione delle resistenze, per via molecolare i in vivo" ha aggiunto Pizzagalli parlando a una folta platea di sementieri, vivaisti, agricoltori e tecnici della zona.

"Si parte da un inoculo purissimo di Fusarium per poi fare test di resistenza e selezione delle linee rivelatesi resistenti. Tutta un'attività che comporta costi e molto tempo. Anche la purezza genetica è fondamentale. Una resistenza si viene a perdere se si moltiplica successivamente in proprio".



Occorre tenere presente che i problemi fitosanitari sono tanti, la lattuga è a rischio però è importante sapere quale attività vi è dietro al seme. Chi compra il seme deve essere certo e richiedere garanzie sulla qualità. Road to Quality vuole proprio garantire l'intera filiera sul fronte del seme" ha concluso Pizzagalli.

Marco Roffia del Ccpb organismo di certificazione sia per il biologico, sia per la produzione integrata e altri, come standard Global Gap e Iso22005. Global, sulla qualità del materiale di propagazione, esige che vi siano le garanzie di sanità e di legalità intellettuale. E' stato introdotto un nuovo standard che ha a che fare con la rintracciabilità, la cosiddetta Catena di Custodia. Garantirne l'origine attraverso tutti i passaggi. Il limite è che non si può valorizzare il marchio perché può entrare in conflitto con i marchi della Gdo.


Da sinistra Alberto Lipparini, Simone Pizzagalli, Marco Roffia e Alessandro Politano

"A cosa serve un sistema di rintracciabilità come la Iso 22005?" ha chiesto Roffia. In pratica l'azienda documenta la storia del prodotto, risale all'origine di un eventuale problema e lo circoscrive a un lotto, dà garanzia al cliente e si pone in una posizione migliore nell'ambito della concorrenza globale.

Un agricoltore presente, che ha entrambe le certificazioni, ha detto che "servono a tenere ordine in azienda, però ancora non sono servite a vendere di più, forse perché non abbiamo aggredito certi mercati esteri".



Alessandro Politano di Assosementi ha descritto il progetto Road to Quality (RtQ) ed è un progetto di rintracciabilità. Ha un elemento di distinguibilità: la tracciabilità è a partire dal seme. Ed è un progetto di integrazione fra gli attori principali della filiera che possono avere diversi momenti di confronto sul sistema orticolo. Vi aderiscono per lo più i sementieri e le aziende vivaistiche.

Aderendo a RtQ si ha la certezza di avere a disposizione materiale genetico migliore, di ultima generazione con produzione più stabile e uniforme, che permette di accedere a ulteriori contributi sulla Pac.

"Non si ha solo un disciplinare di produzione - ha concluso - ma un vero e proprio marchio. L'ambizione è di ampliare il progetto e fare aderire altre figure come agricoltori, produttori di IV gamma, trasformazione e distribuzione. I costi sono simbolici. L'adesione comporta il rispetto delle norme del disciplinare. E utilizzare poi il marchio".

Per informazioni
Assosementi

Road to Quality
Via dell'Inustria 33
40138 Bologna
Tel.: +39 (0)51 503881
Email: segreteria@roadtoquality.it
Web: www.sementi.it