Recrudescenza della batteriosi dell'actinidia in tutta Italia
La spiegazione del fenomeno è da ricondurre all'ondata di gelo che, sia pure in maniera diversificata, ha colpito dal nord al sud, la nostra penisola durante lo scorso inverno. Infatti, in uno studio effettuato qualche anno fa, è stato dimostrato come PSA sia notevolmente favorito dalle temperature al disotto dello zero. In tale studio furono riprodotte, in ambiente controllato, sia l'intensità che la durata delle gelate che si verificarono, nel novembre 2007 e nel febbraio 2008, in provincia di Latina. Le piante di kiwi a polpa verde e a polpa gialla, inoculate un mese prima della gelata con un ceppo del batterio, mostrarono, nelle 24 ore successive alla gelata stessa, una copiosa emissione di essudati nei punti di inoculazione, dai quali fu reisolato nuovamente PSA. E' bene ricordare, che nella primavera 2008 furono registrati i primi scoppi epidemici della batteriosi in provincia di Latina.
Piante di actinidia sottoposte al gelo ed inoculate con PSA un mese prima di subire l'evento. Il giorno dopo la gelata sono comparsi, dai punti di inoculazione, copiosi essudati dai quali è stato possibile reisolare il batterio. Tali situazioni, quando si presentano in pieno campo, favoriscono fortemente l'ulteriore diffusione del batterio negli e tra gli impianti.
L'insorgenza della malattia, anche dopo un'annata nel corso della quale non si sono presentati sintomi di rilievo è ulteriormente spiegabile dal fatto che PSA è un batterio prevalentemente endofita e che, risiedendo all'interno della pianta, non è facilmente raggiungibile dai comuni presidi fitosanitari. Il gelo, quindi, ne favorisce la sua rapida moltiplicazione quando si trova all'interno dei tessuti della pianta. La protezione degli impianti, in un periodo favorevole al patogeno e quando la pianta non è in fase di attività fisiologica, non è semplice. I presidi fitosanitari di "contatto", infatti, hanno scarsa efficacia nei confronti delle popolazioni del patogeni risiedenti all'interno della pianta.
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