Temperature leggermente sottozero. Emilia Romagna col fiato sospeso
In Romagna, c'è un proverbio che dice che il rischio gelate si protrae fino alla luna di Pasqua, per questo gli agricoltori rimangono in apprensione ancora per almeno una settimana o due. Poi, con il progredire dello stadio fenologico, temperature a cavallo dello zero non preoccupano più di tanto, senza dimenticare che, oltre alla temperatura, l'altro fattore che influisce sui danni è per quanto tempo la colonnina di mercurio resta sotto lo zero.
Per brinate di piccola intensità, i frutteti possono essere protetti anche con l'irrigazione sottochioma. Il passaggio di stato da acqua a ghiaccio rilascia calore, per cui basta davvero poco per innalzare la temperatura di qualche decimo di grado. Un frutteto in cui vi è erba alta, su cui si possa fare irrigazione con microirrigatori, in genere guadagna qualche decimo di grado rispetto alla nuda terra. In Trentino, non è una novità proteggere la fioritura dei meli con irrigazione soprachioma.
"Le temperature sono attese in aumento - dice Luca Molinari, tecnico del Consorzio Agrario Adriatico (foto a sinistra) - quindi non sono molto preoccupato. Qualche danno da cascola, specie nelle albicocche, sono causati dagli sbalzi termici di questi giorni. In Romagna, ma in quasi tutto il centro nord, si passa da 18°C di giorno a 0-1°C del mattino. Possiamo temere per qualche vallata in ombra, con problemi di brinate per convenzione. Anche le fragole in pieno campo possono risentire delle basse temperature, ma non in modo preoccupante".
Un'ultima annotazione. Molinari teme che il ritorno della batteriosi del kiwi (cfr. FreshPlaza del 22/03/2017) sia dovuto anche agli sbalzi termici di questo ultimo mese, dopo un inverno piuttosto freddo.