Valutazione del rischio del consumo giornaliero di pesto

Ricercatori dell'Università di Wageningen hanno valutato il rischio per la salute di 31 campioni di pesto di basilico, contenenti composti genotossici e cancerogeni come metileugenolo e altri alchilbenzeni derivati (estragolo, apiolo, miristicina), venduti in supermercati dei Paesi Bassi; il livello di rischio è stato correlato sia alla quantità dei citati composti naturalmente presenti nel pesto di basilico sia alla frequenza di consumo del pesto.

I valori stimati di assunzione giornaliera (EDI, Estimated Daily Intake) di alchilbenzeni come risultato del consumo delle diverse salse di pesto ammonta a 44,3 μg/kg di peso corporeo

I livelli di metileugenolo rilevati nelle salse di pesto sono variati da 3,6 a 99,3 μg/g e permetterebbero quindi l'assunzione di 1,1-29,8 g per un consumo quotidiano, di 7,5-208 g per un consumo una volta a settimana, di 15,1-416,5 g per un consumo due volte a settimana e di 32,4-892,5 g per un consumo una volta al mese, e quindi potenzialmente il superamento del limite MOE (Margin of Exposure Approach) di 10000, che indica basso rischio e quantità di composti tossici trascurabile.

Come riferiscono i ricercatori: "Si conferma dunque che il consumo di pesto può diventare una preoccupazione per la salute solo nel caso di elevato consumo giornaliero per lunghi periodi".

Fonte: Al-Malahmeh Amer J., Al-ajlouni Abdalmajeed M., Wesseling Sebastiaan, Vervoort Jacques, Rietjens Ivonne M.C.M., 'Determination and risk assessment of naturally occurring genotoxic and carcinogenic alkenylbenzenes in basil-containing sauce of pesto', 2017, Toxicology Reports, Vol. 4, pag. 1-8.