Kiwi italiani: previsto termine anticipato per le spedizioni all'estero
E' quanto riferisce a FreshPlaza un operatore di settore, sottolineando che a fine marzo le scorte dovrebbero risultare circa la metà (-45%) rispetto a quelle della stessa data del 2016. "A metà aprile saremo probabilmente a un -50 o -52% sul 2016", precisa.
I consumi di kiwi italiani sono proseguiti su un buon ritmo in tutti i paesi europei e anche sul mercato nazionale. A beneficiarne, sono stati principalmente i calibri maggiori (graditi in Italia), vista la loro limitata disponibilità sia nel raccolto italiano che in quello greco.
Come previsto e atteso, la domanda da oltremare è continuata, pur se in affanno nel sostenere le quotazioni in alcuni paesi. Molto richiesti i calibri più grandi in Asia e Australia, decisamente più in vista rispetto ai calibri medi per altre destinazioni d'oltremare.
Termine anticipato per le spedizioni all'estero
Secondo l'operatore, le spedizioni oltremare di kiwi italiano saranno in rallentamento già da inizio aprile e presumibilmente termineranno tra poco, con una chiusura anticipata delle esportazioni di circa 6-7 settimane rispetto al 2016
Sul mercato europeo, la presenza di merce greca concorrente è andata diminuendo (soprattutto da inizio marzo e nei calibri estremi); vista la buona richiesta ottenuta, la Grecia ha diminuito la forchetta di prezzo rispetto al prodotto italiano, mentre gli esportatori più tecnicamente avanzati continuano a presidiare i mercati più esigenti e strategici (Gran Bretagna e Paesi Scandinavi).
L'operatore commenta: "Come sperato, quindi, si sono create le condizioni per un prosieguo e per un finale positivo dell'attività. La buona domanda, come previsto, si è tradotta in aumenti di prezzo, dapprima limitati, poi più decisi. Gli stock nettamente inferiori suggeriscono ulteriori aumenti di prezzo per le prossime settimane, anche per via della concentrazione dell'offerta, allo scopo di valorizzare di più il prodotto in preparazione per le promozioni pre-pasquali".
In conclusione, l'intonazione e le aspettative di mercato rimangono quindi orientate a un discreto ottimismo.