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Revisione genoma pesco, CREA capofila mondiale

Dopo l'eclatante notizia della mappatura del genoma del pesco di 4 anni fa, è ancora appannaggio dei ricercatori italiani la nuova versione della sequenza del genoma. Ed è il "CREA" a essere coinvolto in questa sfida che rappresenta una pietra miliare, tanto che un articolo sulla nuova versione è stato pubblicato sulla rivista BMC Genomics (clicca qui per accedervi).

In pratica, la revisione porta sostanziali miglioramenti nell'assemblaggio del genoma della specie, che era stata ottenuta nel 2013 da un consorzio internazionale sempre a guida CREA (cfr. FreshPlaza del 26/03/2013).

Al lavoro di "rifinitura" hanno partecipato diverse istituzioni italiane e americane. La nuova versione è disponibile su diversi database pubblici e include anche un'annotazione genica potenziata.



"La nuova sequenza – dichiara Ignazio Verde del CREA, Centro di ricerca per la frutticoltura, primo firmatario dello studio e coordinatore del lavoro – rappresenta uno strumento importante per il miglioramento genetico della specie, in quanto consentirà di individuare con più facilità i geni responsabili di importanti caratteri agronomici come ad esempio la resistenza a malattie, tipo Sharka, o i caratteri legati alle qualità nutrizionali e organolettiche del frutto".

"Sarà uno strumento indispensabile sia nel miglioramento genetico classico assistito da marcatori (Marker Assisted Breeding, MAB), sia nell'applicazione delle nuove tecnologie di miglioramento genetico (New Breeding Techinques, genome editing e cisgenesi), in pesco e nelle specie affini come mandorlo, albicocco, susino, ciliegio".

Un lavoro, quindi, con ampi risvolti pratici anche per il settore produttivo e commerciale. La frontiera è quella di ottenere varietà con i caratteri desiderati in un lasso di tempo minore. L'aggiornamento ha permesso di collocare alcune sequenze già ottenute ma che non erano state posizionate.