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"Il "foodtech" italiano cresce e punta sull'agricoltura "smart"

Cresce il "foodtech" italiano e punta sul'agricoltura di precisione, anche grazie all'intelligenza artificiale. Su questo fronte sono specializzate le tre startup "made in Italy" che lo scorso 10 marzo 2017, insieme ad altre sette provenienti da diversi angoli del globo, si sono presentate all'Auditorium di Roma nel Demo Day di Startupbootcamp FoodTech, incubatore capitolino che fa parte di una rete mondiale con programmi attivi da New York a Singapore.

La giornata, ha spiegato Peter Kruger, Ceo di Startupbootcamp FoodTech, rappresenta la conclusione di tre mesi di lavoro per le dieci start up sui modelli di business, sulla finalizzazione dei loro prototipi. Oggi parlano a 200 potenziali investitori. Sono tecnologie, sottolinea Kruger, che "cambieranno il settore dell'agroalimentare".



Le premesse ci sono tutte, anche in casa nostra. Evja, start up partenopea che ha sviluppato un sistema per l'agricoltura di precisione, dopo il debutto in Austria si appresta a installare i primi sensori anche in Italia, in provincia di Salerno, e a fine mese volerà a San Francisco come unica italiana scelta per partecipare al World Agri-tech Summit.

Puntano in alto anche le altre due italiane: Wallfarm vuole diventare "l'Intel" del "vertical farming" ed Elaisian, la più "giovane" delle tre, che in appena tre mesi ha sviluppato un algoritmo agronomico per i produttori di olio e ha già stretto una quindicina di contratti, quasi tutti in Italia ma con richieste anche da Grecia e Spagna.
Data di pubblicazione: