Piselli danesi: lo snack del futuro?
"Ho iniziato come agricoltore del 1977, coltivando numerose varietà e vendendole al mercato di Copenaghen. All'inizio coltivavo i piselli da cuocere, ma poi ho iniziato a pensare che ci potevano essere altri che, come me ,amavano mangiare i piselli crudi mentre li preparavano, ma che non avevano modo di acquistarli", racconta il direttore generale Peter Skov Johansen.
Da quel momento in poi la produzione è aumentata anno dopo anno, e dopo 38 anni è diventato il prodotto più popolare in tutta la Danimarca.
"E' perfetto perché non prende il posto di nessun altro prodotto ortofrutticolo, è una categoria a sé stante. Il suo punto di forza è proprio questo, e cioè che tutto ciò che viene venduto dai retailer costituisce per loro un margine extra di guadagno. I piselli sono diventati talmente popolari che se un supermercato dovesse scegliere di non venderli più, i consumatori cercherebbero sicuramente un rivenditore che invece li propone", condivide Peter.
La stagione danese di coltivazione va da giugno a settembre, ma Peter si è adoperato negli ultimi 20 anni per trovare aree di coltivazioni alternative in Italia, collaborando con agricoltori locali e con una sede produttiva in Portogallo dal 2015, per colmare i vuoti della stagione domestica.
"La collaborazione con coltivatori di altre nazionalità è ancora un work in progress. Poiché questi piselli si mangiano crudi, sono particolarmente difficili da coltivare. La semina necessita una programmazione giornaliera. Quando è l'ora di avviare il raccolto, questo si deve poi concludere nell'arco di 2-3 giorni, altrimenti i piselli potrebbero rivelarsi acerbi o troppo maturi, diventando amidacei. Per mantenere una produzione continua, dobbiamo essere sicuri che i giorni di raccolto di ogni campo non si sovrappongano l'un l'altro".
"E' simpatico che qui in Danimarca preferiamo i piselli più dolci, ma che questo gusto cambi a seconda della nazione, e dobbiamo tenerne conto in fase di produzione. Ho imparato che alcuni Paesi arabi non gradiscono quelli dolci, e preferiscono invece i piselli amidacei. E' stato sorprendente per me scoprire che esistessero tante diverse preferenze e diversi modi di prepararli a secondo del mercato cui sono destinati".
Dopo il loro successo sul mercato danese, Peter tiene l'occhio su possibilità di nuovi mercati, e spiega che sono stati molto impegnati negli ultimi anni a organizzare le vendite sul mercato tedesco, oltre ad aver cominciato a coltivare i piselli direttamente su una superficie di 20 ettari.
"E' uno degli alimenti più salutari in assoluto di tutto il mondo. Possiedono tutte le sostanze nutritive, dalle proteine ai minerali e le vitamine. Potresti in effetti sopravvivere solo mangiando piselli, e ammetto di farlo durante l'estate anche se significa perdere un po' di peso, che poi può anche rivelarsi utile. Sono anche molto igienici, proprio come le banane. La confezione è fornita direttamente dalla natura, quindi non vengono mai toccati direttamente da mani umane. Credo davvero che esista un futuro per questo prodotto, ed è il motivo per cui gli sto dedicando tante energie", conclude con entusiasmo.
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Peter Skov Johansen
Greenpeas
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