Filiera Etica Odorizzi: l'ultima frontiera per tenere il passo
Mediante la generazione di un codice QR, che verrà stampato sul prodotto finale, il consumatore potrà accedere a tutte le informazioni di filiera direttamente dal suo smartphone.
"Le cronache dell'ultima settimana - esordisce Leonardo Odorizzi (in foto) - ci informano circa le difficoltà di importanti attori della filiera italiana del pomodoro e dell'arresto di 'imprenditori', se così vogliamo chiamarli, che non avrebbero rispettato le regole. Sui banchi troviamo ancora prodotti a prezzi ricaricati del 200% rispetto all'origine (vedi foto sotto nel caso della pere), mentre ai produttori si prospettano liquidazioni al limite della sopravvivenza, almeno per molti articoli".
"Come azienda Odorizzi - spiega l'imprenditore - abbiamo definito un protocollo di filiera certificata che garantisce l'eticità e la giusta remunerazione di tutti gli attori, siano essi agricoltori, trasportatori, lavoratori. Ora si tratta di capire se i clienti sono disposti a mettere mano al portafoglio rinunciando a qualche margine del loro guadagno".
"La concorrenza tra la Gdo - continua l'imprenditore di Verona - è ormai alle stelle, e sta già lasciando vittime sul terreno: licenziamenti, concordati e la corsa all'apertura di nuovi punti vendita non è ancora terminata. Anche il tentativo dei tavoli interministeriali sul pomodoro non è ancora riuscito a garantire una remunerazione ai produttori di pomodoro che vengono pagati meno di 10 cent al kg".
"La nostra azienda è riuscita a mantenere i quantitativi commercializzati annui al di sopra delle 40.000 tonnellate, garantendo il pagamento dei fornitori ai sensi dell'Art 62. e l'ammortamento dei costi fissi, che sono in continuo aumento esponenziale".
"Le 8 certificazioni di sistema a cui l'azienda si è assoggettata hanno aiutato a superare le ispezioni degli organi ufficiali che anche nel 2016 non sono mancate".
"Se pensiamo alla concorrenza straniera - conclude Odorizzi - mi viene da piangere... Per cui, come al solito, meglio rimboccarsi le maniche e provare a convincere i nostri clienti che è arrivato il momento di cambiare politica, abbandonando l'idea della speculazione, pensando invece a considerare i fornitori come consumatori, in quanto anche le mogli degli agricoltori vanno a fare la spesa!".