Grecia: gli alti tassi di interesse rallentano gli investimenti per i kiwi
"I coltivatori italiani stanno affrontando grandi problemi nella coltivazione, ma sono molto più organizzati per quanto riguarda marketing e confezionamento. I kiwi greci sono più sicuri dal momento che si fa un uso limitato di fertilizzanti e fitofarmaci e, secondo me, hanno un sapore migliore grazie a condizioni climatiche e composizione del terreno ideali".
Katerina Katri a Fruit Logistica.
È risaputo che il settore italiano dei kiwi ha problemi di fitopatie: la batteriosi infatti sta decimando i raccolti. "Hanno bisogno di usare più agrofarmaci - ha spiegato Katerina - per restare operativi".
Eppure i Greci guardano al mercato italiano con un po' di gelosia. Gli italiani hanno un'esperienza maggiore in materia di confezionamento e marketing. "Sarebbe ottimo per i coltivatori greci se riuscissero a migliorare in questo senso. Ci stiamo impegnando molto per una maggiore collaborazione all'interno del settore". Anche i prezzi superiori dei kiwi italiani attraggono i Greci.
Piccole società
L'anno scorso ASEA ARTAS aveva solo 30 coltivatori associati. Quest'anno il numero è più che raddoppiato (61). La cooperativa, che si trova nella parte occidentale della Grecia, è stata fondata nel 1987. Annualmente ASEA commercializza circa 3.000 tonnellate di kiwi Hayward e dalle 150 alle 200 ton di varietà Gold. "Sappiamo esattamente cosa abbiamo in magazzino e organizziamo le vendite in base a qualità e conservabiltà".
La stagione va da fine ottobre a fine maggio, ma quest'anno terminerà prima, a fine febbraio. Da quel momento l'Italia sarà l'unica sul mercato e gli esportatori potranno trarre vantaggio dalla situazione.
"Abbiamo avuto una carenza di basse temperature in inverno - ha continuato Katerina - che sono essenziali per la produttività dei kiwi, oltre a piogge e forti venti durante il periodo di fioritura". Perciò la resa di kiwi è stata leggermente inferiore.
Katerina fornisce consulenze ai coltivatori e seleziona i prodotti all'inizio della stagione, per esempio. Il fatto che i coltivatori abbiano prevalentemente aziende di piccole dimensioni, tra 1 e 2 ettari, non rende sempre facile il suo lavoro. "Il grande vantaggio di ASEA è che coltiviamo direttamente i nostri kiwi - ha spiegato Katerina - Monitoriamo la coltivazione durante tutto l'anno per potere ottenere una qualità e una conservabilità massima".
Pochi investimenti
La produzione di kiwi totale della Grecia ammonta a circa 160mila ton. In materia di stoccaggio, tuttavia, può essere fatto ancora molto. "La capacità non è sufficiente, quindi il potenziale in questo senso è elevato. Tuttavia, ottenere finanziamenti è molto difficile". Anche se in Grecia l'economia sembra in via di stabilizzazione, resta sempre un motivo di preoccupazione per l'UE. Questo risulta in interessi alle stelle sui prestiti (11%). Investire è praticamente impossibile con interessi così elevati.
Questo complicato clima di investimento ha avuto ripercussioni anche sulla ricerca di nuove varietà. Mentre in Spagna e Italia si investe parecchio nello sviluppo di nuove cultivar, la ricerca della Grecia si è praticamente interrotta in questo senso.
"Dobbiamo investire di più in nuove varietà". Anche se il mercato dei kiwi Gold, per esempio, è molto buono, i coltivatori in Grecia possono coltivare solo la varietà Sorelli. Katerina, elencando alcuni dei vantaggi ha affermato: "Colore e sapore sono più attraenti e i prezzi sono migliori per i coltivatori".
Spiraglio di luce per i kiwi greci
Tuttavia, Katerina vede anche uno sviluppo positivo. "I giovani scelgono più spesso di lavorare nell'agricoltura. Collaborano con le cooperative e questo è ottimo per i kiwi. I giovani vedono la gestione in maniera totalmente diversa. Avremo un posizionamento migliore l'anno prossimo".
Anche il clima genera dei vantaggi secondo Katerina: "Usiamo a malapena agrofarmaci o fertilizzanti. Il terreno è ideale e le condizioni climatiche sono favorevoli". La parte occidentale della Grecia è caratterizzata da inverni freddi ed estati calde. "Anche se non utilizziamo agrofarmaci, i kiwi di ASEA non sono biologici per via dei fertilizzanti".
I kiwi bio però sono una realtà quest'anno per la cooperativa, che ne riuscirà a vendere 300 ton. "Una buona notizia per noi".
Il mercato domestico per i kiwi è limitato. ASEA commercializza solo il 3% del raccolto entro i confini del Paese. In Europa esportiamo in Polonia, Germania, Lituania e Spagna. "Quello europeo è un buon mercato, ma abbiamo visto che anche l'export verso Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Cina e Libano procede bene".
Questi mercati devono compensare la perdita del mercato russo. Prima dell'embargo del 2014, la Russia rappresentava il 70% delle esportazioni greche di kiwi.
Per maggiori informazioni:
Katerina Katri
ASEA ARTAS
Tel.: +30 698 085 0402
Email: artakiwi@otonet.gr
Web: www.aseaartas.gr
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