Le erbe aromatiche israeliane si propongono come alternative a quelle italiane e spagnole
Valuta
"Nulla influenza il mercato più del clima. Al secondo posto, c'è la moneta. Il fatto che il dollaro sia crollato, a differenza dell'euro, ha reso molto più costose le erbe aromatiche di circa il 30%. Il crollo della valuta in Africa ha avuto il medesimo effetto, se paragonato ai cali subiti dalla valuta israeliana".
"Sono convinto che Israele sarà il principale fornitore di erbe aromatiche dell'intero mercato europeo. I compratori non desidereranno mai più un inverno come questo, ma è proprio a causa del maltempo in altre aree geografiche che noi abbiamo ricevuto un'enorme domanda di basilico e altre erbe".
Prezzi fissi
I clienti europei preferiscono le erbe aromatiche coltivate in Europa per via del minor prezzo. "Noi però abbiamo deciso di stabilire un costo fisso per la logistica, in modo da praticare condizioni invariate. A causa della grave carenza, fornitori italiani e spagnoli hanno aumentato le loro quotazioni. I clienti che fanno affidamento su queste produzioni stanno pagando molto", dichiara. "Al contrario, i nostri clienti conoscono già in partenza i prezzi dell'intera stagione invernale. Ci possiamo permettere di fornire il 100% dei quantitativi richiesti, e allo stesso tempo colmare i vuoti produttivi di altri paesi".
Raccolti a mano
"Noi raccogliamo le erbe aromatiche a mano, principalmente perché le nostre aziende sono più piccole che non altrove, come per esempio in Italia. Il periodo della raccolta è più lungo, più difficile, ma la qualità risultante è nettamente migliore", conclude.
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Berto Levy
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