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La catena olandese PLUS mette a scaffale le mele biologiche di Bio Südtirol

Nel 2016, in cooperazione con il suo fornitore, Van der Lem, il rivenditore olandese PLUS ha introdotto le mele italiane di Bio Südtirol.

Martin Pietersma, category manager della catena, ha dichiarato: "In qualità di supermercato più responsabile dei Paesi Bassi, quest'anno daremo la priorità al biologico. Da qui la decisione di concentrarci sulle mele biologiche italiane dell'Alto Adige".



"Ovviamente si possono trovare mele anche più vicino, ma tutte le mele altoatesine hanno un sapore particolare dovuto alla zona dove sono coltivate, al confine tra il clima mediterraneo e quello centro-europeo continentale". Le mele Bio Südtirol sono disponibili nei negozi PLUS da ottobre fino alla fine di maggio e sono biologiche al 100%, certificate Bioland.

"Abbiamo intrapreso questa collaborazione con il motto 'se vuoi, puoi'. Miriamo ad avere relazioni a lungo termine con i nostri coltivatori e fornitori. Bio Südtirol è membro dell'organizzazione madre VOG-Terlan e, proprio come noi di PLUS, ha una struttura a cooperativa. Ecco perché questa collaborazione triangolare con il nostro fornitore Van der Lem e Bio Südtirol sta funzionando così bene. Ci consente un controllo sull'intera catena - ha affermato category - In ogni cosa che facciamo la chiave è la continuità. Il consumatore vuole continuità nella disponibilità, qualità e sapore dei prodotti".

Secondo il direttore di Bio Südtirol, Werner Castiglioni, questo non comporta problemi per la disponibilità generale di prodotto. "I nostri 180 membri dispongono di una superficie totale di 600 ettari coltivata a mele biologiche, che rappresenta un volume di 25mila ton di frutta. Si tratta di una vera e propria attività frutticola a conduzione familiare. Questa è la ragione per cui i nostri coltivatori sanno cosa accade nei loro frutteti e cosa devono fare per assicurarsi che le mele siano della qualità migliore possibile".

Il fatto che le mele biologiche comportino un costo aggiuntivo è inevitabile, secondo Wener. "La resa per ettaro è inferiore del 25% rispetto a quella ottenuta con la coltivazione integrata e siccome crediamo che qualità e aspetto non debbano essere inferiori a quelli delle mele convenzionali, un altro 20-25% viene destinato all'industria di trasformazione. Questo risulta nelle mele biologiche migliori che si possano trovare". E' qualcosa che Martin Pietersma può confermare: "I nostri clienti le richiedono nei negozi!"
Data di pubblicazione: