La Russia ha risparmiato 40 miliardi di dollari grazie all'embargo
Anche altri mercati d'esportazione hanno mostrato una crescita: i Turchi stanno cercando di diversificare le loro esportazioni e sono in cerca di mercati in Europa e Medio Oriente, tra gli altri.
Le esportazioni iraniane sono in crescita
Il commercio tra Russia e Iran sta fiorendo a causa dell'embargo contro i prodotti agroalimentari occidentali. L'anno scorso, il commercio tra i due Paesi è aumentato dell'80%. L'Iran esportava già frutta e verdura in Russia, ma grazie al "corridoio verde", questo scambio è diventato più facile. Il Paese sta investendo anche nell'export di prodotti da altri settori produttivi boicottati.
La Russa risparmia, l'Italia paga
La Russia ha risparmiato decine di miliardi di dollari di acquisti dall'estero, grazie all'embargo. Questo secondo il ministro dell'Agricoltura russo. Secondo il segretario di stato: "Possiamo considerarla una misura di sostegno alla produzione agricola interna; i prodotti russi, infatti, sostituiscono quelli che prima si importavano".
Precedentemente il Cremlino aveva calcolato che la Russia fosse riuscita a ridurre i costi delle importazioni alimentari da 60 miliardi di dollari a 20 miliardi da quando il boicottaggio è stato posto in vigore nel 2014. Per il settore ortofrutticolo è prevista una crescita di produzione grazie alle nuove serre e ai nuovi frutteti. L'area serricola in Russia aumenterà vertiginosamente nei prossimi cinque anni di quasi 2.000 ettari.
Il conto più salato è invece quello per l'Italia. Il costo delle sanzioni che l'UE e gli USA hanno imposto alla Russia si è riflesso sul Paese, con una perdita di 4 miliardi di euro di giro d'affari e 80mila posti di lavoro. Nel 2013 l'Italia era stato il secondo maggiore esportatore europeo in Russia.
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