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Arancia rossa di Sicilia, il segreto della nutraceutica e' negli antociani

Il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, con sede a Catania, ha l'obiettivo di tutelare, promuovere e valorizzare il "Tarocco", "Moro" e "Sanguinello", che, con le varie cultivar, sono le varietà di arancia rossa previste dal disciplinare di produzione.



Da anni il prezioso agrume, eccellenza della regione Sicilia, viene accolto in diverse fiere, sia con le aziende che lo commercializzano sia con Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP che conta oggi oltre 600 Soci produttori, per circa 6000 ettari di coltivazione certificata ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari.

Durante l'ultima campagna agrumicola (2015/16) sono state commercializzate 15mila tonnellate.

La vera introduzione in Sicilia è a opera degli arabi nel X secolo e nel XII secolo d.C. con particolare riferimento all'arancia e al limone. La coltivazione vera e propria degli agrumi inizia dopo il 1800 e oggi, come allora, nonostante le difficoltà che attraversa l'agricoltura e le malattie che colpiscono le coltivazioni, gli agrumi sono parte fondamentale del territorio, del paesaggio e dell'economia della zona orientale. Il tarocco è una coltivazione selezionata a fine '800. 

L'Arancia Rossa si distingue non solo per la sua ricchezza di vitamina C (40% in più di tutti gli altri agrumi), ma per le tante altre sostanze che aiutano a prevenire l'insorgenza di diverse malattie, fra le quali gli antociani, pigmenti naturali che danno al frutto il caratteristico colore rosso e il sapore unico. 

Gli studi effettuati sull'arancia rossa di Sicilia sono certamente molteplici, come molteplici sono gli enti di ricerca e università che se ne sono occupati. Tra questi il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), diretto da Paolo Rapisarda che nel corso di un recente convegno ha spiegato le proprietà organolettiche del Tarocco, del Moro e del Sangiunello. Dalla relazione del cattedrato è chiaramente emersa la superiorità, per proprietà organolettiche e nutraceutiche, di queste varietà rispetto alle arance bionde e ad altri agrumi.


Sopra, un momento durante la relazione del Prof. Paolo Rapisarda

"Da uno studio avanzato è emerso che il succo di Moro, in particolare, riesce ad abbassare l'accumulazione di grasso nei topi - ha detto Rapisarda -. Sono adesso in corso studi analoghi sugli esseri umani". 

Oggi l'arancia rossa di Sicilia viene utilizzata anche nei prodotti trasformati, composti ed elaborati, come ci informa il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, l'organismo che tutela e promuove questa eccellenza della Sicilia e regalo della Natura, ne rilascia l'autorizzazione all'uso della denominazione alle aziende che sempre più numerose lo richiedono.



Il frutto fresco infatti è commercializzato da metà dicembre e metà giugno e viene prodotto esclusivamente nella zona della Piana di Catania, ai piedi del vulcano Etna, nelle province di Catania e Siracusa e alcuni territori della provincia di Enna, territori che con il particolare clima e le sue con notevoli escursioni termiche favoriscono il gusto e il colore rosso, inimitabile e irripetibile in altre zone di produzione.