Frutta e verdura sono gli alimenti piu' sprecati in Italia
Al primo posto, dunque, con il 31% della somma delle risposte, c'è la frutta; al secondo l'insalata (29%); seguono le verdure e il pane, e ancora gli affettati (salumi), il formaggio e latticini. Quindi, yogurt e latte, pasta già cotta, carne cotta e carne cruda. In fondo alla "parade" dei cibi che buttiamo via, si trovano le uova e le salse (5%) e i dolci (4%).
Ogni anno 1/3 del cibo del mondo (1,3 miliardi di tonnellate) viene sprecato senza arrivare neanche a tavola pur essendo prodotto perché va a male in azienda, si perde, diventa immangiabile durante la distribuzione o viene gettato via nei negozi alimentari al dettaglio, ristoranti e cucine (fonte WWF). Si tratta di circa 4 volte la quantità di cibo necessaria a sfamare le quasi 800 milioni di persone sul pianeta che sono denutrite. Solo gli Stati Uniti gettano 46milioni di tonnellate di cibo l'anno (fonte FSI), mentre il solo cibo buttato in Europa sfamerebbe circa 200milioni di persone (FAO).
Eppure ci sono dei paesi che nella lotta allo spreco di cibo stanno raggiungendo risultati importanti. E' il caso di Francia, Australia e Sudafrica, ovvero i paesi più all'avanguardia su questo fronte, mentre Arabia Saudita, Indonesia ed Emirati Arabi sono quelli che devono affrontare le sfide maggiori. L'Italia, grazie alla recente legge contro lo spreco alimentare, approvata nel 2016, appare tra le realtà che sta facendo i passi avanti più importanti. E' la fotografia presentata dal Barilla Center for Food & Nutrition in occasione della "Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare", il 5 febbraio.
Il primato della Francia sul "food waste" è stato raggiunto grazie a un approccio olistico basato su un programma ministeriale molto focalizzato sul sistema agricolo-alimentare e su nuove pratiche commerciali volte a limitare lo spreco di cibo. Nel Paese transalpino sono però gli sprechi domestici di cibo a rimanere una piaga difficile da combattere (29 punti su 100 come per l'Italia secondo l'Index).
L'Australia eccelle, invece, sia per le politiche anti-spreco studiate per il mondo dei produttori sia per i risultati che queste politiche hanno saputo ottenere (100 su 100). Di contro, lo "spreco domestico" ottiene uno scadente 19 punti su 100 che mostra tutte le difficoltà della soluzione di questo problema. Nella speciale classifica del FSI, infine, medaglia di bronzo per il Sudafrica, che proprio sugli "sprechi domestici" ha saputo ottenere i risultati migliori (89 su 100), merito evidentemente anche delle politiche messe in atto su questo fronte (100 punti su 100). Margini di miglioramento, invece, si riscontrano per gli sprechi legati alla produzione e distribuzione di cibo.
Fonte: www.adnkronos.com / www.lastampa.it