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Focus sul mercato mondiale delle drupacee

Fatta eccezione per la Svezia, il mercato delle drupacee è tranquillo in Europa. Questi frutti sono percepiti come un prodotto estivo e il loro consumo, di conseguenza, è soggetto all'influenza del clima invernale. Solo in Svezia susine e nettarine sono riuscite in parte a scrollarsi di dosso questa immagine. I coltivatori italiani sono preoccupati perché, nonostante la riduzione della superficie coltivata, i prezzi rimangono bassi. I coltivatori israeliani stanno investendo per colmare il gap sul mercato europeo nella parte iniziale e finale della stagione. Anche in Cina gli investimenti sono considerevoli e le colture domestiche potrebbero finire con il fare concorrenza alle importazioni. La domanda per le ciliegie raggiunge il suo picco intorno al Capodanno cinese. Negli Stati Uniti e in Canada stanno sperando in una buona stagione, dopo una campagna con volumi inferiori rispetto all'anno precedente.

I raccolti cinesi competono con le importazioni
La produzione cinese di pesche dovrebbe rappresentare la metà della produzione globale. Ci si aspetta che quest'anno registri un aumento. In aggiunta alla produzione interna, le drupacee vengono anche importate. Le susine solitamente si importano da USA, Taiwan, Nuova Zelanda e Cile. L'anno scorso il Paese ha aperto i confini a pesche e nettarine spagnole e alle nettarine australiane. Nel periodo che precede il Capodanno cinese Spagna, Cile e Australia competono nei mercati di importazione di Guangzhou e Shanghai. L'export domestico di drupacee è quasi inesistente a causa del ridotto numero di impianti refrigerati. La maggior parte delle esportazioni è diretta in Russia e Vietnam.

A confronto l'import di ciliegie rende insignificante quello di susine, pesche e nettarine. Il prodotto arriva principalmente da Cile, Nuova Zelanda e Australia nel periodo a cavallo del Capodanno cinese. In estate c'è anche la frutta importata da USA e Canada. Il Cile rappresenta l'80% delle spedizioni. Negli ultimi anni le importazioni sono diminuite drasticamente, ma la competitività dei raccolti domestici potrebbe aumentare. Infatti, la qualità delle ciliegie locali sta migliorando. La produzione domestica di ciliegie dovrebbe aumentare del 30%. Le province di Shandong, Hebei ed Henan sono le principali aree di produzione di drupacee. Sul mercato domestico le ciliegie di Yantai sono le più popolari. Il governo locale ha adottato delle misure per promuovere la coltivazione in serra di ciliegie.



USA e Canada sperano in una stagione migliore
La stagione delle importazioni cilene è terminata. Un importatore ha dichiarato che la fornitura è stata inferiore, dal momento che il clima ha avuto un impatto negativo sulle colture in Cile. Questo impatto si è potuto notare anche negli Stati Uniti. Le temperature anormali in California e nello stato di Washington hanno danneggiato le colture. All'inizio della stagione ha fatto caldo e poi verso la fine è arrivata la pioggia, che ha danneggiato le colture. In Canada la produzione di ciliegie non è andata molto meglio. La raccolta è cominciata quattro o cinque settimane prima e anche se i calibri erano grandi, la resa è stata bassa. Pertanto, i volumi d'esportazione sono diminuiti negli ultimi anni. Per la prossima stagione i produttori si aspettano volumi normali.

La metà di aprile segna l'inizio della stagione californiana. Si prevede un ottimo anno. Sono stati fatti investimenti nei segmenti di smistamento e confezionamento. E' stato necessario perché sempre più Paesi stanno ottenendo l'accesso al mercato cinese, secondo un esportatore, pertanto la competizione in Estremo Oriente sta diventando più feroce.

Israele mira a esportare in anticipo
Le drupacee israeliane sono vendute principalmente sul mercato domestico, dove sono un prodotto importante quando sono in stagione. Il consumo si attesta su 100mila ton l'anno. Questa cifra è aumentata negli ultimi anni. Pesche e nettarine sono i frutti più popolari, rappresentando circa la metà del volume commercializzato, seguito da susine e albicocche.

La maggior parte della produzione avviene nella zona settentrionale del Paese, dove il clima è più fresco e più adatto alla coltivazione commerciale. Grazie al clima mite, la stagione di raccolta dura più a lungo; comincia a metà aprile e termina alla fine di dicembre. Il Paese dispone di 8.000 ettari di frutteti e si prevede che altri 200 ettari entrino in produzione nei prossimi anni. La maggior parte della superficie coltivata corrisponde a pesche e nettarine.

La lunga stagione permette di esportare in Europa, specialmente all'inizio e alla fine della campagna. Negli ultimi anni le esportazioni sono aumentate. Durante il picco stagionale, il rendimento delle albicocche è in media di 3-4 euro al chilo. Il prezzo delle susine oscilla tra 5 e 6 euro/kg, mentre pesche e nettarine ottengono tra 1,50 e 3 euro/kg.

Paesi Bassi
Non sappiamo se la situazione nell'emisfero sud è stata determinata dalla perturbazione El Nino dell'anno scorso, ma è tutto in anticipo rispetto al normale. Al momento le colture sono più stabili e in linea con i programmi "normali", ma le stime restano ottimistiche e si dovrebbero ottenere gli stessi volumi dell'anno scorso, terminando a fine marzo. In Sudafrica si parla di susine Angeleno di calibro piccolo e questo potrebbe influenzare i loro programmi di esportazione e le aspettative.

La richiesta è normale, ma l'interesse sta aumentando anno dopo anno e questo ha un impatto anche sui prezzi. Non si sono avuti cali nemmeno rispetto all'anno scorso.

Anche se le quotazioni non sono diminuite drasticamente, la situazione sul mercato non è come quella dei 12 mesi precedenti. Le susine rosse ottengono una media di 7 euro per i frutti di calibro A, 8 euro per AA e 10 euro per AAA. Le gialle ottengono 1 o 2 euro in più. Alcuni coltivatori hanno a che fare con varietà difficili, come la Sapphire, che ottiene 5 euro al chilo e non è un buon livello. Nelle prossime due settimane i prezzi dovrebbero aumentare un po', forse di un euro e poi mantenersi stabili. Domanda e fornitura dovrebbero rimanere costanti.

Belgio: le drupacee restano frutti estivi
Albicocche, pesche e nettarine sudafricane sono andate meglio rispetto all'anno scorso. Il mercato delle susine è cominciato bene, ma l'andamento è peggiorato alla fine della stagione. Un commerciante ha dichiarato che c'è poca fornitura di grandi calibri (AAA), ed è per questo che i prezzi pagati per questi prodotti sono adeguati. La fornitura di calibri più piccoli è maggiore e il prezzo di conseguenza è più basso.

In ogni caso le drupacee sono ancora percepite come frutti estivi. Il consumo dipende molto dal clima e le temperature invernali delle ultime settimane hanno causato un calo nei consumi. Normalmente la richiesta nei Paesi dell'Europa meridionale è migliore, ma quest'anno, come risultato dell'ondata di freddo che ha colpito anche la Spagna, la richiesta è diminuita.

Settore italiano in dormienza
Le gemme delle drupacee italiane al momento sono dormienti. La situazione riguarda sia le colture in campo aperto sia quelle in tunnel. Alla fine dell'anno scorso i produttori di pesche e nettarine dell'Emilia Romagna hanno ottenuto una liquidazione di 0,20-0,25 euro in meno al chilo rispetto a quanto previsto. "Non possiamo definirci soddisfatti perché i prezzi sono stati molto bassi - ha dichiarato un coltivatore - Molti dicono che i prezzi sono stati più alti del 2015, ma anche quello è stato un anno pessimo".

I prezzi bassi, persino per i prodotti migliori sul mercato, non sono stati accolti bene. In un contesto di declino della superficie coltivata, il settore è depresso. Si parla di un calo della superficie coltivata del 30% in Italia e Spagna. In passato i profitti erano maggiori e le società potevano creare le condizioni per superare gli anni difficili. I risultati di quest'anno, tuttavia, hanno portato molti a chiudere in pareggio. Anche per quanto riguarda l'export le notizie non sono buone. Nonostante i volumi maggiori di susine Angeleno, la richiesta dagli USA non è aumentata, perciò si è dovuta vendere una quantità maggiore di prodotto sul mercato europeo.

Svezia: le drupacee sono percepite sempre meno come frutti esclusivamente estivi
Una fornitura inferiore e problemi di qualità sono risultati in prezzi maggiori per mele e pere in Svezia. I dati si riferiscono all'import da fornitori come Sud Tirolo, Paesi Bassi e Svezia. La categoria delle drupacee, tuttavia, sembra benefici di questo andamento. Nelle ultime settimane la categoria ha goduto di ottime condizioni di mercato. La domanda è aumentata e la qualità è buona. Si tratta di un miglioramento rispetto all'anno scorso, quando il mercato era rallentato. Un commerciante ha riferito che la ridotta fornitura di frutta e verdura causata dal clima invernale, con tutta probabilità ha avuto un'influenza positiva, dal momento che i supermercati si sono messi in cerca di prodotti alternativi per riempire gli scaffali.

Secondo un importatore, per garantire una fornitura stabile non si importa direttamente, ma attraverso i Paesi Bassi. Questo permette alla società di introdurre sul mercato volumi più piccoli e di conseguenza le drupacee sono più fresche quando raggiungono il mercato. Nei mesi invernali i consumatori svedesi apprezzano anche la possibilità di avere accesso a una vasta gamma di frutti di diversi colori e varietà. Dato che la qualità dei frutti è migliorata negli ultimi anni, le drupacee sono riuscite a scrollarsi di dosso la loro immagine di frutto esclusivamente estivo.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: