"Questione residui: "Il settore ortofrutticolo merita piu' rispetto"
A Fabio Manara, presidente di Compag, l'organismo che raggruppa i rivenditori italiani di agrofarmaci, non è piaciuto l'intervento del viceministro - che trovate riportato in un altro articolo odierno (vedi qui) - dove il settore è stato accusato di utilizzare indiscriminatamente principi chimici di sintesi.
"Mi spiace che tutto il settore agricolo, e quindi anche quello ortofrutticolo, sia etichettato come quello che usa in maniera indiscriminata prodotti chimici. Forse c'è stato un uso superficiale delle parole e non ragionato. Da anni la nostra filiera lavora per ridurre al minimo l'uso degli agrofarmaci, anche perché sono gli agricoltori stessi a chiedercelo, oltre che i consumatori. Le industrie produttrici rinnovano le molecole in modo da trovarne di sempre migliori sia come efficienza, sia per tossicità ridotta. Ma vedo che non riusciamo a comunicare tutto questo impegno".
"Lo scorso anno - aggiunge Manara - solo lo 0,5% dei campioni italiani di ortofrutta analizzati è risultato fuori norma, contro una media europea dell'1,5%. Qualcosa vorrà dire. E quando si parla di multiresidui, cioè di più molecole presenti sull'ortofrutta, non dimentichiamo che la Gdo è molto attenta su questo fronte, sia quella nazionale sia quella estera. I nostri produttori sono considerati i migliori e i più attenti all'uso razionale della chimica di sintesi. Non creiamo allarmismi inutili".
Manara sottolinea che l'introduzione di funghi parassiti, funghi antagonisti e induttori di resistenza è una realtà ormai da diversi anni e che sia le industrie, sia Compag, sostengono l'uso di questi prodotti naturali.
"L'agricoltore è, nei confronti degli agrofarmaci, come un padrone di casa nei confronti del riscaldamento - conclude Manara. Lo usa solo quando serve e quando non può farne a meno, perché costa sotto tutti i punti di vista".