Corte Conti UE: la Commissione migliori la verifica dell'uso dei fondi

Le norme per la verifica finale delle spese UE per le politiche di coesione e sviluppo rurale sono adeguate, ma restano alcuni rischi che devono ancora essere affrontati. E' quanto sostiene la Corte dei conti europea nella sua ultima relazione, che ha analizzato il processo detto di "chiusura", che prevede, al termine di un periodo di programmazione, la restituzione al bilancio dell'Unione di eventuali spese irregolari individuate nella quota di cofinanziamento UE a progetti supportati da fondi europei.

"Gli audit della Corte sul periodo 2007-2013 hanno costantemente rilevato che sia i programmi nel settore della coesione sia quelli per lo sviluppo rurale mostravano livelli rilevanti di spesa irregolare", scrivono in una nota i revisori europei, e "il pagamento del saldo finale non era direttamente collegato all'effettivo conseguimento delle realizzazioni e dei risultati".

Per questo, secondo la Corte, preparando il quadro normativo post-2020 la Commissione europea dovrà "prestare maggiore attenzione ai risultati raggiunti, allineare ulteriormente le norme relative alla coesione e allo sviluppo rurale e trasmettere una relazione completa sulla chiusura al Parlamento europeo e al Consiglio UE". Le politiche di coesione e per lo sviluppo rurale rappresentano circa il 44% del bilancio dell'Unione europea, e per il periodo 2007-2013 il loro valore è stato di 430 miliardi di euro.