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Gelo in Sicilia sud-orientale: inviato documento programmatico ai governi nazionale e regionale

A tenere banco lungo la cosiddetta fascia trasformata della Sicilia sud-orientale - vale a dire un'estensione di oltre 6.000 ettari di serre specializzate nelle produzioni orticole - è ancora l'ondata di gelo che ha colpito le coltivazioni delle primizie. Il freddo di questi giorni ha fatto impennare i prezzi e ciò sta determinando squilibri di mercato sempre più importanti.

La politica, dal proprio canto, cerca di intervenire presso gli organi di governo, per tentare di lenire le sofferenze del settore. Così, sabato scorso 21 gennaio 2017 a Vittoria, si è insediato un tavolo tecnico tra i Sindaci delle città della fascia trasformata (Vittoria, Caltagirone, Niscemi, Acate, Santa Croce Camerina, Comiso, Pachino, Licata, Gela e Ispica), che precedentemente avevano deliberato la richiesta di stato di calamità naturale.


Clicca qui per un ingrandimento della foto.

Al termine del vertice, i Sindaci hanno condiviso e sottoscritto un documento programmatico indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Politiche Agricole, al Presidente della Regione e all'Assessore Regionale all'Agricoltura.

"L'agricoltura dei Comuni siciliani – spiegano i sindaci, al termine dell'incontro – è allo stremo. Le cause della crisi sono diverse e articolate: la concorrenza sleale di altri Paesi esteri, l'ingresso incontrollato di prodotti di scarsa qualità con prezzi minori, le frodi alimentari, l'aumento vertiginoso dei costi di produzione, nonché la recente virosi ha messo in ginocchio l'intero settore. Ad acuire le difficoltà l'ondata di gelo che ha compromesso gran parte della produzione di quest'anno. Per questa ragione, nel documento che abbiamo sottoscritto congiuntamente, chiediamo il riconoscimento dello stato di calamità naturale e il rifinanziamento del relativo fondo come disciplinato dalla legge 102 del 2004".

E' stato altresì richiesto l'avvio di una interlocuzione più rapida e snella attraverso una conferenza Stato–Regione che metta al centro l'agricoltura e la risoluzione dei tanti nodi.

"Occorrono con urgenza misure straordinarie - si legge nel documento condiviso - come la moratoria delle scadenze e dei pagamenti nei confronti degli Istituti di credito e dell'Inps e il riconoscimento delle giornate lavorative perse dai lavoratori delle aziende e cooperative agricole".

E intanto continuano a rimanere sotto osservazione speciale i prezzi che, come abbiamo visto nei giorni scorsi dalle testimonianze raccolte, non sembrano affatto essere determinati da speculazioni. A fare una fotografia del mercato di settore è l'autorevole Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), tracciando un bilancio sull'andamento dei prezzi nella scorsa settimana (cfr. FreshPlaza del 20/01/2017).

Vi si legge: "Vittoria, in Sicilia, areale specializzato negli ortaggi in coltura protetta, il freddo di questi giorni ha fortemente ridimensionato l'offerta limitando di conseguenza le forniture verso i mercati del Nord Italia".

Il quadro così presentato sconfessa, ancora una volta, le tesi di quanti avrebbero voluto i rincari, ai banchi dell'ortofrutta nei supermercati, come la risultanza di opere speculative ai danni di produttori e consumatori finali. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, peraltro, erano stati gli stessi produttori e operatori del Mercato Ortofrutticolo di Vittoria a chiedere i controlli.

Sabato mattina al mercato era percepibile la difficoltà nel reperire molte referenze.



"Il paradosso che stiamo vivendo in questi giorni - dice Giorgio Puccia, Presidente dell'Associazione Concessionari del Mercato di Vittoria (in foto qui sopra) - è che la penuria di merce ha indotto la Gdo, attraverso i suoi canali, a far richiesta di ciliegino e piccadilly 'arancione' pur di far fronte ai fabbisogni dei supermercati. Stiamo vivendo una situazione veramente difficile. Non è corretto parlare, come è successo, di speculazione in un momento in cui non vi è prodotto da nessuna parte, neanche all'estero. Vorrei tanto sapere dove erano coloro i quali oggi parlano di speculazioni quando, l'anno scorso di questi tempi, i prezzi erano talmente bassi da provocare il fallimento di molte aziende agricole".