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Francia: una panoramica sul settore orticolo

Secondo il servizio statistico francese Agreste, la produzione dei cavolfiori è calata a causa del maltempo verificatosi a giugno 2016, precipitando a 208.120 tonnellate, il 36% in meno rispetto all'annata precedente. La superficie coltivata è stata piuttosto costante durante l'intera stagione, raggiungendo i 16.790 ettari, ma è diminuita rispetto alla media quinquennale.

Il Ministero dell'Agricoltura ha comunicato che le temperature mattutine eccessivamente basse, la scarsità di acqua in Bretagna, e gli allagamenti che hanno distrutto dei terreni situati nelle regioni settentrionali, hanno avuto sulla raccolta ripercussioni in termini di qualità e quantità. Malgrado l'innalzamento delle temperature verificatisi durante i mesi estivi, la qualità è stata scarsa rispetto al 2015. La Bretagna rappresenta più dell'80% della produzione nazionale e ha visto le proprie statistiche scendere del 32%.

Intanto i prezzi sono stabili e la domanda attiva. Tuttavia, durante il mese di dicembre 2016, le quotazioni sono diminuite conseguentemente all'incremento dei quantitativi raccolti. Rientrano, comunque, nella media quinquennale ma superano dell'89% i prezzi estremamente bassi registrati nel 2015. A causa della produzione ridotta, anche le esportazioni sono diminuite tra ottobre e novembre.

Produzione ridotta di carote francesi
Agreste ha registrato nel 2016 una produzione di carote francesi limitata rispetto all'anno precedente, soprattutto a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli. A partire da settembre la raccolta è stata di molto inferiore a quella dello stesso periodo del 2015. La produzione annuale subirà un calo fino a 327mila ton (-4%). Il Ministero dell'Agricoltura aveva inizialmente previsto un calo del 6% nella raccolta delle regioni sud-occidentali, ma, rivedendo le proprie statistiche, ha affermato che potrebbe addirittura calare del 9%. Tuttavia i volumi coltivati sono consistenti, specialmente nella bassa Normandia. Questi due bacini produttivi forniscono rispettivamente il 46% e il 27% della produzione nazionale di carote.

Nonostante una riduzione delle quantità, i prezzi non sono aumentati fino a novembre, e sono diventati più dinamici all'inizio dell'inverno. La domanda stagionale è stata più attiva e il clima più favorevole ha favorito il consumo di carote. Durante il mese di dicembre 2016 l'offerta è stata ridotta e i prezzi sono risultati superiori del 7% rispetto a quelli registrati nel 2015. Contrariamente ai mesi precedenti, sono stati più alti anche della media 2011-2015.

La superficie dedicata alla produzione di carote è stabile, con un incremento del 4% rispetto alla media quinquennale, raggiungendo gli 8.200 ettari. La regione dell'Aquitania rappresenta la quasi totalità della produzione sud-occidentale dedicata all'ortaggio e il 46% di quella nazionale. Le superfici, comunque, sono calate dell'1% in questa regione, e del 10% nella media 2011-2015. Le superfici delle regioni occidentali sono stabili e nelle aree sud-orientali sono aumentate del 4%, mentre nella regione PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) sono aumentate dal 10 al 14% rispetto al periodo 2011-2015.

Riduzione del 3% nella produzione di porri francesi
La raccolta di porri nella stagione 2016/17 è diminuita fino a 159.800 ton (-3%), presentando, dunque, una calo del 2% se comparata alla media quinquennale.

La produzione nelle regioni settentrionali della Francia è stata caratterizzata da perdite nei raccolti, a seguito di alluvioni primaverili e siccità a fine estate; la resa è scesa del 14%. Nell'area sud-orientale si è registrata una diminuzione del 16% nella raccolta dall'inizio della stagione.

Allo stesso tempo le superfici sono diminuite dell'8% a ovest, ma la resa produttiva è aumentata, e la raccolta dovrebbe anch'essa aumentare del 4%. Nell'area centro-occidentale si registra un calo del 3% nelle superfici e un aumento del 6% nella raccolta.

Agreste dichiara che dall'inizio della stagione i prezzi dei porri sono rimasti stabili, ma comunque superiori a quelli della stagione 2015/16 e del periodo 2011-2015. A dicembre 2016 i prezzi erano più alti del 19% rispetto a quelli registrati l'anno precedente, e del 34% rispetto alla media quinquennale.

I tartufi francesi ottengono 1.000 euro al chilo quest'anno
Il 50% dei tartufi francesi è prodotto nella regione PACA. Fin dal 2004, si svolge a Le Rouret - comune del dipartimento delle Alpi marittime - il primo mercato sul tartufo dell'anno. Moltissimi amanti della prelibatezza hanno partecipato all'evento, per assaggiare il Tuber Melanosporum (altrimenti conosciuto come tartufo nero) e visitare la truffière. I prezzi possono essere da record a seconda della stagione, per questo lo si definisce anche Diamante nero. Quest'anno, per esempio, si sono raggiunti i 1.000 euro al chilo.
Data di pubblicazione: