Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Grave impatto del gelo per le colture orticole europee

Le condizioni atmosferiche avverse e le forti gelate delle ultime settimane hanno avuto un impatto enorme sulla produzione di ortaggi invernali in Francia, Grecia e in particolare in Italia, provocando un forte aumento dei prezzi in tutti i mercati a causa della mancanza di fornitura. In Spagna l'impatto maggiore è stato causato dalle inondazioni registrate a metà dicembre nel Levante, che hanno interrotto temporaneamente l'export di alcuni prodotti, come la lattuga.

Il freddo ha gelato le colture in gran parte dell'Europa
In Spagna, la produzione orticola è stata ridotta di circa il 20% e si teme che l'ondata di freddo di questi giorni possa peggiorare ulteriormente la situazione nelle zone di Levante e Andalusia. Questo potrebbe influenzare negativamente la fornitura e la capacità di soddisfare la domanda estera e il consumo interno, che stanno già affrontando un aumento dei prezzi.

Le forti gelate hanno danneggiato in particolare la produzione di spinaci, cavolfiori, carciofi, cavoli e sedano. L'Italia è stata pesantemente colpita, dato che è il produttore principale di alcuni di questi alimenti e ha registrato danni nel 50-60% del raccolto in alcune parti nel sud del Paese.

L'Italia è il più grande produttore di ortofrutticoli dell'Unione Europea, con 24 milioni di ton, di cui 13 milioni di ton circa corrispondono a verdure. Il 30% circa di questo volume è destinato all'export e il resto copre la domanda interna. A causa dei danni, l'Italia ha dovuto fare affidamento sulle importazioni al fine di soddisfare la propria domanda interna (cfr. FreshPlaza dell'11/01/2017).

Questo scenario ha portato a crescenti importazioni provenienti da Paesi terzi, come il Marocco o gli Stati Uniti, da tutta l'UE e, nel caso del Regno Unito, a prezzi molto alti. La Spagna, con una produzione ortofrutticola totale di 18 milioni di ton e un export medio di 12,3 milioni di ton (5,5 milioni ton corrispondono a verdure), ha beneficiato di questa situazione con un aumento delle vendite. Ciò che conta di più è che i prezzi sono raddoppiati o addirittura triplicati rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, soprattutto a causa della mancanza di fornitura.

Secondo Juan Marín, presidente di Proexport, dato il grave impatto che il gelo ha avuto su colture orticole invernali, la normalizzazione della situazione potrebbe essere ritardata "fino a marzo e aprile", quando i nuovi raccolti dovrebbero arrivare sui mercati.

Prezzi all'origine
Nel mercato interno spagnolo i prezzi all'origine hanno registrato picchi senza precedenti, come ad esempio i 3 euro al chilo pagati per le zucchine. Dei 5,5 milioni di ton di prodotti ortofrutticoli esportati, i pomodori sono i più rappresentativi, con una media di quasi un milione di tonnellate. Seguono lattuga, con circa 700mila ton; peperoni, con oltre 500mila ton; cetrioli, con circa 450mila ton; zucchine, con 260mila ton e cavoli, con quasi 400mila ton.

Fonte: elpais.com
Data di pubblicazione: