La nanotecnologia per conservare la frutta
Le perdite post-raccolta hanno un impatto sul sostentamento di quasi un terzo della popolazione, la maggior parte della quale è composta da piccoli agricoltori. "Allo stato attuale, si stima che le perdite post-raccolta di frutta e verdura fresca potrebbero essere del 40-50%, tuttavia l'utilizzo di cassette di plastica e materiale di riempimento per il confezionamento di materie prime deperibili durante il trasporto contribuirebbe a ridurre tali perdite" afferma Dr. Shanthi Wilson, direttrice di Ricerca e Sviluppo dell'Istituto di Tecnologia Industriale (ITI).
La Dr. Wilson, esperta di post-raccolta, ha illustrato la ricerca in atto presso l'ITI, dove i ricercatori stanno sviluppando un materiale di riempimento ecologico e biodegradabile ottenuto dalla lavorazione degli scarti delle piantagioni di banano nell'ambito del progetto 'Migliorare la conservazione della frutta utilizzando la nanotecnologia', che interessa mango, papaya e banane.
Negli esperimenti di ricerca in corso si stanno saggiando la commercializzazione di una cera biologica e commestibile per estendere la conservazione e la shelf life di mango e papaia – continua Wilson – e pratiche colturali (potatura, fertilizzazione, trattamenti ormonali) su mango e ananas che consentano di avere uno sviluppo uniforme delle piante, ritardare la maturazione e prolungare il periodo di raccolta dei frutti per migliorare le rese e facilitare la raccolta stessa. Si sta lavorando anche con gli indici di maturità che indicano la fase di sviluppo del frutto (stadio di maturazione, colorazione e dimensione) e permettono all'agricoltore di raccogliere i frutti al momento più vantaggioso per vendere i suoi prodotti al miglior prezzo.
Altre tecnologie post-raccolta che dovrebbero essere utilizzate, includono la codifica dei frutti al momento della fioritura per conoscere lo stadio di sviluppo dei frutti e agevolare la raccolta in base alle destinazioni del mercato e le esigenze, i metodi sicuri per controllare la presenza di insetti e malattie, l'impacchettamento dei frutti per proteggerli dall'attacco di insetti e malattie, l'uso di trappole a feromoni e l'utilizzo di cere commestibili per mantenere la qualità e freschezza dei prodotti.
"L'adozione di misure per prevenire le perdite post-raccolta – sottolinea Wilson - sarà un contributo significativo alla sicurezza alimentare nazionale poiché più prodotti saranno a disposizione dei consumatori".
Fonte: sundayobserver.lk