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Dal primo Strategic Forum

Spagna: la domanda di agrumi biologici supera l'offerta

Il primo Strategic Forum sugli agrumi, tenutodi a Huelva, prevedeva anche una parte sulla produzione biologica, con la presenza di Ecovalia, rapresentata dal suo presidente Álvaro Barrera, e di Alejandro Cabrera, delegato territoriale del Comitato andaluso per l'agricoltura biologica (CAAE) a Huelva, in Extremadura e in Portogallo.

Ecovalia ha comunicato ai produttori di Huelva le reali possibilità di marketing per gli agrumi biologici. Cabrera ha garantito che la domanda dei mercati europei non può essere soddisfatta poiché "non esiste un'offerta sufficiente". Al contrario, il mercato convenzionale non ha avuto lo stesso sviluppo, portando a una concorrenza maggiore nei prezzi. "Questo gioca contro i nostri interessi. Considerato che la strada da perseguire è senza dubbio un serio impegno nel promuovere la qualità; se il prezzo si abbassa, corriamo seri rischi".

La rappresentanza della CAAE ha mostrato la crescita della produzione biologica in Spagna, Andalusia e Huelva negli ultimi 25 anni. E' chiaro che tale produzione è ormai un meccanismo consolidato e che continua a essere potenzialmente commercializzabile. L'Andalusia conta su un 50% della superficie totale del Paese destinata alla produzione bio, e Huelva ha una posizione altrettanto rilevante in questo senso.



Una delle misure imperative da adottare quando si sceglie di lavorare con questo tipo di produzione è quella di "cambiare mentalità" ha spiegato Cabrera, perché è vero che alcune pratiche legate alla gestione della produzione agricola devono essere aggiornate. "E questo non è complicato e nemmeno difficile - ha sottolineato - Inoltre, lo sviluppo del settore ci ha permesso di avere accesso a un adeguato numero di strumenti utili ad affrontare qualsiasi problema produttivo e avere successo".

Secondo Cabrera, uno dei maggiori handicap della produzione biologica è che i coltivatori sono generalmente piuttosto anziani e che "questa mancanza di rinnovamento generazionale si riflette in una mancanza di interesse in nuovi modelli imprenditoriali".

Programmi di ricerca gestiti da IFAPA
Altri partecipanti di questo primo Forum sono state Estefanía Romero e Ana Belén González, entrambe ricercatrici all'Istituto di ricerca e formazione per i settori agricolo e della pesca (Ifapa). I loro studi si svolgono in diverse aziende agricole dell'Andalusia, compresa quella di proprietà di Agricasa a Gibraleón, e gli obiettivi primari sono il conseguimento del massimo profitto e la riduzione dei costi.

Produzione, qualità della frutta, gestione della produzione agricola e tecniche di irrigazione sono tutti temi trattati dagli studi portati avanti da Ifapa negli ultimi 7 anni. Estefanía Romero, che fa parte dell'organizzazione da 5 anni, insiste sulla convenienza di diversificare i modelli comunemente applicati in Andalusia, a seconda degli obiettivi stabiliti dalla produzione, riguardanti le varietà da coltivare come le diverse tecniche di gestione. La sua opinione è che ci sia un'evidente tendenza tra i coltivatori di agrumi andalusi a cambiare in favore di colture più tardive.

Si studiano poi come ottimizzare i costi con l'introduzione di un metodo di raccolta meccanizzato. E, per quanto riguarda la produzione biologica, Romero ha ribadito che questa richiede a ognuno una sensibilità sulle tematiche ambientali, una razionalizzazione nell'uso dei mezzi e la salvaguardia di una mentalità Zero Waste.

Ana Belén González ha parlato in dettaglio dei risultati dei suoi studi, legati all'uso di maglie geotessili per il suolo sia nelle coltivazioni bio che in quelle convenzionali. Le qualità di questa tipologia di maglie sono la permeabilità ad aria e acqua, la capacità di offrire il 99% dell'ombra, e la durabilità, in quanto possono essere utilizzate per 10 anni.

L'uso di questa maglia ha reso possibile ridurre del 70% la necessità di acqua per le irrigazioni, e allo stesso tempo ha facilitato la crescita di frutta di migliore qualità, assicurato una precocità maggiore nelle piantagioni giovani e incrementato il volume della produzione, malgrado il ridotto sviluppo vegetativo degli alberi.

Inoltre essa è molto utile nelle coltivazioni biologiche, in quanto "facilita l'eliminazione manuale delle erbacce e aiuta, infine, ad abbassare i costi di produzione".

Altri esperti che hanno partecipato al Forum, compresi Mª José Hernández di Mapama, e Rosario Saseta, direttore tecnico della Consulta Agroalimentaria del Sur, che è stato uno degli organizzatori di questo primo Strategic Forum insieme ad Ecovalia.

Fonte: agrodiariohuelva.es
Data di pubblicazione: