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Punto Verde: 'Nel biologico stanno aumentando le vendite attraverso i gruppi d'acquisto solidale'

Una prima scommessa vinta dalla Punto Verde di Savignano (MO) è stato il biologico: "Quando siamo partiti, negli Anni '80, non era di certo una moda, ma ci credevo", ci spiega Luigi Castiglioni, una vita passata nell'industria agroalimentare (soprattutto lattiero-casearia) per poi dedicarsi alla produzione in proprio. Oggi l'azienda conta una decina di ettari coltivati a pere, mele, pesche, susine, fichi, albicocche, fragole e ciliegie e da quest'anno anche a melograno, oltre ad asparagi e pomodori. Tutto certificato bio.


Prodotti trasformati della Punto Verde, qui al Sana 2016.

"Alla fine - riprende - è stata un'idea vincente, come dimostrano gli ultimi trend del biologico, che è in continua crescita, sia nel fresco che nel trasformato". Il motivo è ormai noto: una maggiore attenzione del consumatore alle tematiche fondanti del biologico. Ma se in media il comparto è in crescita, non cresce ovviamente in egual misura in tutte le fasce della popolazione: "Sta aumentando soprattutto tra i giovani sotto i 35 anni. Ce ne rendiamo conto vedendo chi viene a comprare nel nostro punto vendita diretto".


Prodotti trasformati della Punto Verde, qui al Sana 2016.

Allo stesso modo, al biologico si associano nuove modalità d'acquisto. La Punto Verde fornisce anche diversi gruppi d'acquisto solidale (GAS), a Parma e, soprattutto, a Roma (dal modenese viene assemblato un camion con gli ordini cumulativi, il tutto viene spedito al Centro Agroalimentare di Roma - CAR, dove gli ordini vengono suddivisi tra i vari GAS, ndr). "Se a Parma gli ordini sono stazionari, a Roma invece registriamo un continuo crescendo: una settimana ci ordinano un quintale di frutta e verdura in più, un'altra due... ", spiega Castiglioni.


Lavorazione alla Punto Verde. (Foto Punto Verde)

Una seconda scommessa accettata, e a quanto pare vinta, dall'azienda di Savignano (MO) è stata quella del trasformato. La Punto Verde produce infatti succhi di frutta, confetture e composte, che commercializza col proprio marchio; inoltre trasforma per conto terzi. Di nuovo tutto bio.

"E' stato da sempre un mio pallino - riprende Castiglioni - prima di diventare agricoltore, del mondo dell'agroalimentare mi ero fatto una certa esperienza nella pastorizzazione, e quando ho fondato l'azienda agricola ho iniziato a trasformare i miei prodotti, prima così per tentare, a livelli amatoriali, poi dai primi anni 2000 su una scala più commerciale". Succhi di frutta e composte non erano certo una novità, "ma la mia idea era che se volevo fare dei prodotti trasformati dovevo fare qualcosa di diverso, quindi che fosse prima di tutto biologico e che, in secondo luogo, fosse riconoscibile come differente rispetto agli altri prodotti". L'elemento differenziante è che Punto Verde non usa zucchero, ma mosto d'uva cotto, rendendo il prodotto anche 100% italiano.


Lavorazione alla Punto Verde. (Foto Punto Verde)

"Abbiamo iniziato con i succhi di frutta ai gusti classici, pera, pesca e albicocca, poi via via sono arrivati nuovi gusti e nuovi prodotti, anche in mix, mentre la vicinanza con Spilamberto (alias la casa dell'Aceto Balsamico Tradizionale, ndr) ci ha portato a lanciare delle composte di frutta con aceto balsamico (quello Igp) che vanno molto soprattutto i nostri mercati esteri".

L'azienda esporta in Svizzera, Francia, Germania, Paesi scandinavi e qualche spedizione è stata fatta anche alla volta di Taipei, della Cina e degli Emirati Arabi Uniti.