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Pomodoro: in ritardo (programmato) le produzioni sotto serra siciliane

Sul mercato di commercializzazione all'ingrosso del pomodoro si sta assistendo al passaggio dalle produzioni in pieno campo di Campania, Calabria, Basilicata e Puglia da un lato, a quelle sotto serra siciliane dall'altro. Per le prime si parla di un prodotto che, essendo ormai sul finale di stagione, inizia a scarseggiare anche in termini di qualità; per le seconde invece c'è quest'anno un ritardo, con i produttori che in molti casi hanno posticipato i trapianti per evitare un accavallamento di produzione, quello stesso accavallamento che l'anno scorso portò a prezzi stracciati.


(Foto d'archivio)

"Ciò spiega l'enorme forbice di prezzo che registriamo in questo momento sul mercato", chiosano dall'Eurofrut, azienda grossista sulla piazza di Bologna: ai due estremi troviamo infatti la produzione siciliana, di qualità, con volumi ancora bassi e prezzi sostenuti, e quel che resta delle produzioni in pieno campo, di qualità ormai scadente e a quotazioni che sono la metà (o meno) del nuovo prodotto dall'isola.

I prezzi del pomodoro ciliegino spaziano infatti dall'euro al kg per un prodotto di pieno campo, fino a 2/2,50 euro/kg per quello sotto serra dalla Sicilia, i cui volumi oggi sono limitati proprio per via del ritardo. Idem anche per il datterino, ma con ancora meno prodotto, tanto che le prime produzioni siciliane vengono battute tra i 2,5 e i 3 euro/kg.

Stesso discorso infine per il pomodoro a grappolo. I volumi siciliani sono ancora bassi, così i prezzi sono abbastanza sostenuti: 1,20/1,30 euro/kg. A un prezzo solo di poco più alto si trova sul mercato anche il grappolo olandese, mentre è sul finire di stagione quello polacco prodotto sotto serra, con quotazioni di un 10/15 eurocent/kg inferiori ai prezzi di quello siciliano.

"Anche se da noi l'effetto si è visto meno che su altri mercati, come quello francese, a settembre e ottobre la Polonia ha spedito molto pomodoro a grappolo sul mercato europeo; si è trattato di merce di buona qualità, spesso paragonabile a quella olandese, e dai prezzi molto competitivi: se l'Olanda vendeva a 1 euro/kg, la Polonia lo faceva a 70/80 eurocent/kg, inserendosi così in una fascia di mercato molto interessante", concludono dall'azienda grossista.