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Cinarina e inulina: i composti nobili del carciofo

Il carciofo (Cynaria scolymus), sconosciuto allo stato selvatico e derivante da selezionamenti del cardo (Cardo Cardunculus), è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle Composite.

Apprezzato da Egizi, Greci e Romani, deve le sue proprietà terapeutiche alla cinarina, sostanza che gli conferisce, oltretutto, il suo caratteristico sapore amaro. La cinarina, i cui benefici vengono disattivati con la cottura, è benefica per il fegato, favorendo diuresi e secrezione biliare, tanto che l'ortaggio viene consigliato nei casi di epatite, cirrosi ed ittero, oltre che nell'avvelenamento chimico. Esso viene inoltre consigliato nei casi di intestino pigro, per sciogliere i calcoli renali.

Il carciofo, digestivo, tonico e diuretico, abbassa i livelli di colesterolo grazie all'inulina, la quale contribuisce anche ad aumentare la presenza di bifidobatteri e lactobacilli, mentre l'acido clorogenico, noto per le sue proprietà antiossidanti, previene le malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari.

L'ortaggio protegge l'organismo da ipertensione, infarto e ictus ed è uno degli alimenti più ricchi di fibre in natura, regolando la motilità intestinale e contrastano la stitichezza. Ipocalorico (contiene solo 47 calorie per 100 grammi), è una buona fonte di potassio, in grado di neutralizzare gli effetti del sodio in eccesso che, come noto, portano all'innalzamento della pressione sanguigna; equilibra i livelli di zucchero nel sangue, è un valido aiuto nella lotta al diabete. La vitamina K in esso contenuta, invece, contrasta il danno neuronale e la degenerazione celebrale, prevenendo l'Alzheimer e la demenza senile, oltre ad avere un ruolo importante nel mantenimento della salute delle ossa.

Come consumare i carciofi? Sfiziosi alleati della linea, è preferibile mangiarli crudi o al vapore, acquistandoli dopo essersi assicurati che il gambo si spezzi alla pressione delle dita senza piegarsi, mentre le foglie devono staccarsi schioccando. Come recuperare le foglie scartate? Se siete in grado di resistere al loro sapore amaro, potrete preparare un infuso in acqua calda. E' così, infatti, che si recuperano le proprietà nutrienti che altrimenti andrebbero perdute. In ogni caso, se la preparazione del carciofo prevede di cuocerli, potete conservare l'acqua di cottura e riutilizzarla, ad esempio, per arricchire, in sapore e sali minerali, una minestra o una zuppa.
Data di pubblicazione: