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La ricetta del successo del radicchio secondo OPO Veneto

"Tra tutte le tipologie di ortaggi, il radicchio è uno dei prodotti che meglio è uscito dalla crisi, soprattutto il tipo Chioggia", spiega Francesco Arrigoni, direttore di OPO Veneto, commentando i dati CSO che rivelano come dal 2007 al 2015 il consumo in Italia di radicchio sia aumentato del 65% (vedi notizia correlata).

"Prima - continua - il radicchio era una presenza abbastanza inusuale fuori dal Veneto (la sua zona d'origine, ndr), ora invece è possibile acquistarlo in ogni angolo d'Italia". Per il direttore di OPO Veneto, le ragioni di questa crescita vertiginosa in appena un decennio sono diverse: "Prima di tutto per la gamma. Esistono cinque radicchi di base, tutti diversi tra loro, e tutti che permettono una diversità d'uso sia nelle insalate, che in cucina. Rispetto ad altre tipologie di ortaggi è un prodotto più fantasioso e, se paragonato ad altri prodotti a foglia, in casa dura di più".

Però, riprende, "non vanno dimenticati gli sforzi produttivi, perché l'impegno delle aziende produttrici e dell'industria sementiera hanno permesso al prodotto di svilupparsi, tanto che oggi il tondo è disponibile 12 mesi all'anno mentre il variegato per 11, e nel giro di uno o due anni lo sarà per tutto l'anno".


Radicchio. (Foto d'archivio)

Intanto è iniziata da poco la nuova stagione del radicchio tondo. "Quello che vedo - continua Arrigoni - è che in quest'autunno l'andamento climatico si sta facendo sentire, a sfavore della produzione, specie per le varietà precoci e per il tondo: questo si sta traducendo in un ritardo di produzione, con conseguente aumento dei prezzi all'ingrosso, ma si stima che nel giro di pochi giorni la situazione si assesterà. Per le altre tipologie di radicchio, come il variegato e quello di Verona, la cui produzione è appena iniziata, e come il precoce, i prezzi sono in linea con la passata stagione".

Verso fine ottobre è atteso l'avvio della stagione anche del radicchio tardivo, ma è ancora presto per fare delle previsioni perché, conclude, "la produzione in campo dipende dal meteo e, in condizioni molto favorevoli, si può anche arrivare a raddoppiare la produzione (un po' come avvenne l'anno scorso, ndr), ma mentre il tondo ha un mercato più ampio, dove sfogare una maggiore produzione senza troppi contraccolpi sul prezzo, il tardivo non è ancora un prodotto così di massa".