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I lamponi della Tuscia diventano golosita' nell'azienda di Massimiliano Biaggioli



"Siamo partiti piano, preparando le diverse zone del terreno, interrando i primi polloni, poi nuove cultivar per ottenere una varietà di sapori: Tulameen, Ruby, Heritage, Hebert Gold. Oggi le piante sono più di 5000, amorevolmente coltivate in filari con l'utilizzo di pali e fili orizzontali su cui legare i tralci. Il terreno è protetto dagli agenti infestanti e irrigato sapientemente, senza bagnare le foglie, per evitare malattie fungine. Ragni e uccellini ci aiutano dai parassiti a difendere la coltivazioni assecondando l'equilibrio naturale". Così, in toni bucolicamente evocativi, Massimiliano Biaggioli dell'omonima azienda parla della sua esperienza nel segmento dei lamponi.



Fondata nel 2011 alle pendici della Faggeta dei Monti Cimini, nel viterbese, a circa 800 mt di quota, l'azienda si è specializzata nella coltivazione e trasformazione di lamponi. Le composte, a basso tenore zuccherino, sono il fiore all'occhiello della produzione. Lampone in purezza o con varianti uniche e distintive al Bergamotto, Cardamomo, Cannella, Lavanda, Limone, Zenzero, Vaniglia, Peperoncino vere delizie di sapore e genuinità.

A guidare l'azienda Massimiliano, un vero fiume in piena, appassionato di tutto ciò che è correlato alla montagna, forse uno dei pochi 40enni che considera la crisi un'opportunità di crescita: "Sono fortunato, perché la mia generazione ha avuto più possibilità delle precedenti di fare scelte, e io ne ho fatte tante, giuste e sbagliate, prima di capire che ciò di cui avevo bisogno era intorno a me. Avevo dieci anni ed ero già affascinato dai lamponi che vedevo sui giornali o nelle pubblicità: piante ornamentali, inusuali dalle mie parti. Chiesi subito a papà se potevamo piantarle in giardino, ma questo rimase solo un sogno nel cassetto".



Poi si cresce, si conosce la vita, finché non si comprende che il mondo va esplorato con tante esperienze per capire cosa vogliamo davvero fare di noi. E' a Londra che il sogno prende forma: ho iniziato a visitare vivai e coltivazioni di lamponi e il progetto prendeva quota. Dovevo però tornare in Italia; la mia famiglia aveva quello che serviva: un giardino in una località ad alta vocazione ortofrutticola".



I trasformati
"I trasformati contengono solo zucchero bianco e frutta, nessuna pectina, nessun succo di frutta o altro aggiunto, tanto meno conservanti: due e solo due ingredienti, dosati per esaltare il gusto cercando di preservare la genuinità e le caratteristiche del frutto".


"La trasformazione è un modo, innanzitutto, per immettere sul mercato un prodotto di qualità facilmente raggiungibile dall'utente finale, inoltre gestire artigianalmente la produzione e 'industrialmente' la distribuzione innalza il livello qualitativo per tutti. Si lavora meglio, si mangia meglio e tutti sono più felici ad un costo che, seppure più elevato, è alla portata di tutti".



Bilancio della campagna commerciale
"Il bilancio è positivo, con un trend in crescita, siamo è passati da 1000 vasi del 2013 ai 4000 del 2014, per arrivare agli oltre 9000 del 2015, frenati solo dalle potenzialità del laboratorio di produzione che ora è stato adeguato.

Per il 2016/17 prevediamo una produzione triplicata rispetto allo scorso anno, anche se il vero obiettivo sarebbe il raggiungimento di 40mila vasetti, sempre in formato da 100 gr".

Confezionamento del prodotto
"Si tratta di un monoprodotto in nove varianti con un solo formato da 100gr. L'obiettivo è il massimo 'risparmio' nel packaging per destinare alla qualità la maggior parte degli investimenti, anche se non sottovalutiamo la costante ricerca del bello e interessante dal punto di vista estetico. Il primo vasetto si acquista per la curiosità e perché è ben presentato esteticamente, dal secondo in poi perché il prodotto è di qualità".

Il prodotto viene apprezzato da chi non ama i trasformati di frutta troppo dolci e ne vuole gustare il sapore,; il prodotto utilizza comune zucchero ma in basse quantità per non coprire l'aroma dei lamponi.


L'azienda propone 9 varianti aromatizzate di composta, tutte a base lampone: come dire che "ce n'è per tutti i gusti perché siamo tutti diversi e poi i nostri gusti cambiano con le stagioni, l'umore e tanti altri fattori".

La destinazione principale di vendita per il prodotto dell'azienda è costituito dall'Italia "anche se abbiamo effettuato spedizioni all'estero, soprattutto in Europa per sondare l'indice di gradimento del prodotto in paesi culturalmente differenti dal nostro - spiega Massimiliano - La vendita diretta al momento è quella più consistente (commerciali 'di nicchia', enoteche, pasticcerie, hotel), ma ci stiamo affacciando anche alla Gdo".

"La stagione produttiva parte da fine maggio ed arriva mediamente a fine settembre per il prodotto fresco, che comunque utilizziamo quasi esclusivamente per condurre una campagna di conoscenza del frutto in una area che non ha conoscenza dei lamponi. La stagione commerciale è invece sempre attiva per i prodotti derivati dal frutto in diversi ambiti commerciali dalle gelaterie alle enoteche".

Unica sfida: il clima
Anche il lampone, come tante altre produzioni ortofrutticole, deve vedersela con le bizze del meteo: "Fortissime e pessime le ripercussioni sulla produzione, con piogge nel momento sbagliato intervallate da periodi di caldo costante che hanno portato a una notevole riduzione della produzione, soprattutto nella seconda parte della stagione, che comunque non ci ha penalizzato in modo irreparabile".

Contatti:
Az. Agr. Massimiliano Biaggioli

Strada. Romana 28
01100 Viterbo
Email: info@lamponideimonticimini.it
Web: http://lamponideimonticimini.it