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Cavazzoni di Alce Nero commenta le recenti polemiche sul biologico

Biologico, ecco la verità di Alce Nero. Dopo gli scandali dei giorni scorsi riportati dalla trasmissione Report di Rai3, con migliaia di tonnellate di grano normale venduto per biologico, il presidente di Alce Nero Lucio Cavazzoni è intervenuto con una video intervista. Questo perché, sull'onda dell'emozione, l'opinione pubblica non sta a sottilizzare e fa di tutta l'erba un fascio, mettendo sotto accusa anche la frutta e la verdura bio.

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"In questi giorni – si legge nella nota introduttiva di Alce Nero – si parla di sfiducia nel biologico da parte dei consumatori. Non si può rimanere in silenzio e non commentare. Ciò alimenterebbe solo questo senso di smarrimento".

"Gli scandali riportati dalla trasmissione – esordisce un amareggiato Cavazzoni – sono drammatici. La quantità di finto biologico, immesso sul mercato da pochi commercianti senza scrupoli è tale che è veramente scoraggiante. Ho appreso che la quantità di grano duro bio fasullo immesso da quel commerciante è tre volte superiore a quello che i nostri 65 coltivatori hanno finora prodotto in 38 anni di lavoro certificato".

"Ma il mondo del biologico è tutt'altro" sottolinea con decisione il presidente. "Il mondo della produzione, il coinvolgimento e partecipazione dei produttori è tutta un'altra cosa. Dà lavoro a 80mila persone e si tratta quasi unicamente di piccoli agricoltori. Molti entusiasti e convinti. Che fanno produzioni con affetto. Sono anche trasformatori (ad esempio di ortofrutta, ndr). Ci sono più di 10mila giovani che stanno cominciando questa attività". I giovani non vogliono più un'agricoltura "fossile" ma hanno voglia di fare altro, di rinnovarsi.

"Tutte le frodi di cui abbiamo sentito parlare – aggiunge – e che ancora ci saranno in futuro, e che giudichiamo gravissime, non hanno niente a che fare con la straordinarietà di un mondo che rappresenta il 12% del nostro Paese, dando lavoro a tanti, compresi i giovani di ritorno. E tutto questo è eccezionale".

Sentiamolo allora uno di questi produttori "giovani" (42 anni). Uno dei maggiori produttori di frutta biologica in Italia è Enrico Giunchi di Cesena, con oltre 106 ettari fra albicocchi, meli, susini, peschi, cachi, kiwi. "Nella trasmissione si parlava di grano – dice Giunchi – ma la gente è distratta e si sentono voci che mettono in dubbio qualsiasi prodotto bio. Ecco, vorrei chiarire che noi ci facciamo un mazzo tanto per le nostre coltivazioni e, ad esempio, a causa della primavera piovosa, quest'anno io non ho raccolto quasi nulla di albicocche. Avessi coltivato in maniera tradizionale, qualcosa avrei salvato. Col bio invece le rese sono state bassissime. Non aggiungo altro: questo dato vale più di mille parole".