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Il testamento di Caprotti potrebbe aprire nuovi scenari societari

Dopo le esequie di Bernardo Caprotti, svoltesi in forma privata nella piccola chiesa di San Giuseppe, nel centro di Milano, alla presenza di 200 persone, dovrebbe aprirsi domani, mercoledì 5 ottobre 2016 (secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore), presso lo studio del notaio Carlo Marchetti, il testamento dell'imprenditore, fondatore dei supermercati Esselunga.

Secondo la successione cosiddetta "legittima", il 50% dell'eredità dovrebbe finire nelle mani dei tre figli di Caprotti, Giuseppe e Violetta avuti dal primo matrimonio, e Caterina avuta dalla seconda moglie. Proprio a lei, Giuliana Albera, dovrebbe andare un altro 25%, mentre rimane forte il dubbio sul rimanente 25.

L'ultima quota patrimoniale, infatti, potrebbe fare la differenza sull'assegnazione delle quote societarie. Se dovesse essere assegnata anch'essa alla vedova, questa controllerebbe più del 66% della società (grazie al 16,6% lasciato alla figlia) e sarebbe in grado di realizzare operazioni societarie che richiedono la convocazione di un'assemblea straordinaria. Immutato dovrebbe restare il discorso legato alla gestione dell'azienda. Da anni Caprotti si era defilato, lasciando la società nelle mani dell'amministratore delegato Carlo Salza e del presidente Vincenzo Mariconda.

Aperto invece resta il discorso che riguarda i finanziatori esterni che Caprotti stava cercando per l'azienda. Il patron aveva dato mandato alla banca statunitense Citigroup di vagliare le opportunità presentate da due finanziatori esteri, Blackstone e Cvc. In seguito all'apertura del testamento gli scenari potrebbero cambiare, aprendo opportunità anche ad altri finanziatori, come gli italiani di Investindustrial.

Fonte: milano.fanpage.it
Data di pubblicazione: