Istat: bene il commercio estero extra UE, male le vendite al dettaglio
Dal lato dell'import, la crescita congiunturale è estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, a esclusione dell'energia (-12,5%). I beni di consumo non durevoli (+10,3%) e i beni strumentali (+8,2%) registrano una crescita rilevante.
Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra UE è stazionaria. Ad agosto 2016 le esportazioni su base annua sono in ampia crescita (+11,0%) trainate dai beni strumentali (+17,1%), dai beni di consumo non durevoli (+12,7%) e dai beni intermedi (+11,9%).
Ad agosto 2016, rispetto al 2015, aumentano le vendite di beni verso la Cina (+28,3%), il Giappone (+24,3%), i paesi ASEAN (+21,1%), gli Stati Uniti (+17,9%) e la Svizzera (+9,4%). Russia (-7,7%), paesi MERCOSUR (-7,4%) e paesi OPEC (-3,6%) segnano un decremento delle esportazioni. Le importazioni da Turchia (+35,3%), Stati Uniti (+24,9%), Svizzera (+20,5%), paesi OPEC (+16,7%) e paesi ASEAN (+14,2%) sono in forte espansione.
Il commercio al dettaglio
A luglio 2016 le vendite al dettaglio registrano una diminuzione congiunturale dello 0,3% sia in valore sia in volume. La flessione è imputabile ai prodotti non alimentari, le cui vendite calano dello 0,5% in valore e dello 0,4% in volume, mentre quelle di beni alimentari crescono, rispettivamente, dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume.
Nella media del trimestre maggio-luglio 2016, l'indice complessivo del valore delle vendite al dettaglio registra una variazione congiunturale positiva dello 0,2%. L'indice in volume risulta stazionario nei confronti del trimestre precedente.
Rispetto a luglio 2015, le vendite diminuiscono complessivamente dello 0,2% in valore e dello 0,8% in volume. La flessione più marcata riguarda i prodotti non alimentari: -0,6% in valore e ‑1,1% in volume.
Rispetto a luglio 2015 si osserva un incremento del valore delle vendite nella grande distribuzione (+1,1%), a fronte di una flessione (‑1,2%) per le imprese operanti su piccole superfici.