Guarda i festeggiamenti per i 125 anni anni d'attività e per i 50 anni a Ferrara negli scatti di FreshPlaza.
Sul palco due generazioni di Salvi. Da sinistra Luigi Salvi, quindi Marco, Silvia e a destra Giuseppe Salvi.
La seconda ricorrenza è invece datata 1966, quindi 50 anni fa, quando Luigi Salvi, alias l'imprenditore coi baffi, nipote dell'omonimo Luigi fondatore dell'azienda e padre di Marco, Silvia e Giuseppe oggi alle redini dell'azienda, decide di lasciare Bergamo per trasferirsi a Ferrara che, all'epoca, era una delle capitali della frutticoltura italiana. Il trasferimento nella città emiliana, in un capannone in affitto in via Due Abeti, fu letteralmente un cambio di passo per la Salvi, perché significò occuparsi non più soltanto della commercializzazione, ma entrare anche nella produzione diretta, che iniziò due anni dopo.
Pere a marchio Salvi.
Da allora fu un crescendo, fino a diventare l'azienda che conosciamo oggi e capace di commercializzare 133mila tonnellate di frutta, con 5 siti di lavorazione e di stoccaggio in tutt'Italia, per una capacità di 60mila tonnellate, 700 produttori associati e un fatturato di 133 milioni di euro; un'azienda che commercializza in cinque continenti, tant'è che è proprio l'export la sua voce più rilevante.
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Una fase di lavorazione delle mele, nello stabilimento di Ferrara (FE).
Ogni 100 kg di frutta commercializzata, 64 vanno fuori dall'Italia, alla volta di oltre 60 paesi stranieri; tra questi anche diverse nuove destinazioni come, spiega Marco Salvi, titolare dell'azienda, "l'Uzbekistan, il Sud Est asiatico dove puntiamo molto sperando nel supporto politico. Basterebbe aprire mercati come la Cina (dove ad oggi l'Italia può spedire solo kiwi, ndr) e il Giappone per avere accesso a milioni di nuovi consumatori".
Marco Salvi.
Negli anni, Salvi ha poi stretto importanti partnership con colossi mondiali, ad esempio per la produzione di mele Pink Lady, di cui ha a dimora 350 ettari nel ferrarese, l'OP Origine per la commercializzazione delle pere, e poi l'accordo con Zespri per la produzione e la commercializzazione di kiwi di cui, riprende Marco Salvi, "presto arriveremo a produrre 40mila tonnellate all'anno".
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Kiwi.
Tutto questo solo per quanto riguarda l'azienda produttrice e di commercializzazione, perché non va dimenticato che per poter controllare l'intera filiera, nel 1970 nacque la Salvi Vivai, l'azienda vivaistica di famiglia, nel 1983 tra i fondatori del CIV - Consorzio Italiano Vivaisti e con oggi Silvia Salvi alle redini. Quest'azienda commercializza ogni anno 1,7 milioni di piante da frutto tra melo, pero e ciliegio (dal 2009 Salvi Vivai è parte del progetto ciliegio senza scala, ndr) e 120 milioni di piantine di fragole, potendo contare - oltre che quello in Italia - nche su altri due centri, uno in Francia e uno in Polonia; in quest'ultimo si producono ogni anno 18 milioni di piantine di fragole per i mercati della Grecia, della Spagna e del Sud Italia. Anche Salvi Vivai ha una forte vocazione per l'export, commercializzando all'estero l'85% della propria produzione.
La storia della Salvi nei suoi loghi. Prima, a sinistra, il logo LS, acronimo di Luigi Salvi, a destra l'attuale omino verde, depositato nel 1976.
Durante i festeggiamenti dello scorso sabato sono stati premiati i produttori, gli autotrasportatori e i dipendenti che lavorano o collaborano con l'azienda Salvi da più di 30 anni, e sono stati premiati per il proprio impegno in azienda anche lo stesso Marco e Luigi Salvi.
Contatti:Salvi-UNACOA S.p.A. Consortile
Via Bologna, 714
44124 Ferrara (FE) - Italia
Tel.: (+39) 0532 785 511
Fax: (+39) 0532 785 512
Email: info@salvi.it
Web: www.salvi.it