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E i consumatori italiani storcono il naso

Retailer troppo simili tra loro: cosi' le esperienze d'acquisto diventano tutte uguali

Un campione di 6.300 consumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni e rappresentativi dell'Italia sono stati intervistati per la prima edizione italiana del Baromètre de la Valeur Shopper 2016, l'indagine sulla qualità della relazione tra le insegne retail e i loro clienti e condotta da AltaviaLab, divisione di Altavia Italia dedicata alla ricerca.

Nato in Francia cinque anni fa da Shopper Mind, società del Gruppo Altavia, il Baromètre de la Valeur Shopper si propone di analizzare il grado di vicinanza tra le insegne e i loro clienti, sondando la forza di questo legame, il livello di fiducia e fedeltà riposto nelle insegne: in altre parole, il Baromètre mette a disposizione un'immagine delle aspettative del consumatore e di quanto essere sia assolte nelle insegne che abitualmente sceglie per i propri acquisti. Qualche giorno fa ne sono stati presentati i risultati dell'edizione relativa all'Italia.

Un primo elemento che emerge dalla ricerca è che, a opinione dei clienti, tutte le catene della Gdo italiana puntano su prezzo, tempo e assortimento e si dimostrano titubanti nel cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Il risultato è una sorta di appiattimento dell'esperienza di consumo che fa storcere il naso al consumatore: "Nel vissuto dei consumatori i retailer tendono ad assomigliarsi eccessivamente e le esperienze d'acquisto finiscono per essere pressoché sovrapponibili. Non è casuale, perciò, che in settori quali l'Alimentare e la Cosmesi le insegne più apprezzate siano quelle che hanno saputo posizionare la loro offerta su valori non riconducibili alla sola terna prezzo, tempo e assortimento", spiega Paolo Mamo, presidente e amministratore delegato di Altavia.



Un secondo elemento messo in luce dal Baromètre rivela come oggi, fatto noto, i consumatori siano molto più attenti e informati sugli aspetti ambientali, etici e sociali e quindi pretendano un impegno coerente e in prima persona del retailer nei confronti dell'ambiente, del territorio e della comunità: oggi il consumatore vuole sentirsi prima di tutto coinvolto emotivamente, qualcosa cui, sostengono gli intervistati, spesso le catene non rispondono.

Last but not the least il Baromètre de la Valeur Shopper 2016 indaga l'approccio dell'insegna alle nuove tecnologie, visto dagli occhi di chi poi compra. Considerate le caratteristiche di rapidità, pervasività e penetrazione delle applicazioni digitali di rete e mobili, restare al passo con l'innovazione non può più essere considerata un'opzione per il retailer, bensì un valore da coltivare in ogni occasione di relazione con il cliente. D'altra parte, la ricerca ha confermato che la tecnologia riveste un ruolo significativo nelle attese del consumatore in tutti i settori merceologici esaminati, con particolare importanza a quelli più sensibili al cambiamento e alle nuove tendenze.