Gestione dei Mercati: piu' spazio ai privati
"Credo che il decreto – esordisce il presidente - possa rappresentare una grande opportunità per il nostro sistema. Io parto dal presupposto che un riordino serva e sia doveroso. Da un lato la funzione pubblica dei mercati va ribadita e resa anche più conosciuta. Dall'altro, nel caso si voglia pensare a un reale cambiamento, occorre far partecipare alla gestione anche i privati: i soggetti che del Mercato sono la spina dorsale sono i grossisti. Sono loro, insieme ai produttori, a fare il Mercato. Senza queste due figure siamo di fronte solo a una scatola vuota. Ritengo che i grossisti, in una formula che può scaturire da una condivisione, possano essere in grado di dare il proprio supporto alla gestione".
Di Pisa ci tiene a sottolineare che "il 55-60% dell'ortofrutta nazionale transita attraverso le strutture mercatali". Alla luce di ciò si comprende come la partita della gestione non sia una cosa da poco. "Però occorre che anche i Mercati sappiano rinnovarsi, giocare la chiave della modernità, organizzarsi in chiave logistica. Potrebbe essere opportuno pensare anche a delle aggregazioni, riducendone il numero complessivo. L'importante è non rimanere fermi, guardare con ottimismo alle ventate di novità e coglierne gli aspetti positivi".
Foto d'archivio
Il presidente ribadisce l'importanza dei privati all'interno dei Mercati alla luce del fatto che "nelle strutture italiane circa il 90% dell'ortofrutta che transita è gestito dai grossisti. L'ente pubblico deve decidere delle regole, poi però deve lasciare spazio a queste figure".