Da tutto il mondo a Latina per la presentazione del kiwi giallo Dori'
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"La nuova varietà di kiwi giallo precoce – hanno affermato Maurizio e Giampaolo Dal Pane – è frutto della ricerca delle Università di Bologna e di Udine. La vostra presenza così numerosa ci dà fiducia per il futuro della produzione di kiwi e in particolare di Dorì. L'obiettivo è realizzare 1000 ettari nell'emisfero nord e 1000 in quello sud".
Da sinistra Giampaolo Dal Pane, Dino Pippa, Laura Zeoli Gualtiero Rivoira, Alois Clementi, Alessandro Pernigo, Alessandro Zani. Clicca qui per accedere al reportage fotografico della giornata
Presenti i quattro rappresentanti delle aziende fondatrici del Consorzio Dorì: Dal Pane, Alessandro Zani, Gualtiero Rivoira e Luis Clementi. "Il club si fa quando c'è un prodotto da valorizzare – hanno detto i costitutori – e Dorì fa la differenza, in questo senso".
Erano presenti tecnici, agricoltori e operatori da tutta Italia (da Verona hanno riempito addirittura in pullman, ma è da citare anche il gruppo dei calabresi), mentre le nazioni rappresentate erano Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Cile, Francia, Spagna, Turchia.
Uno dei costitutori, il professor Guglielmo Costa, è intervenuto descrivendo la varietà AC1536 dal punto di vista agronomico. "Rispetto ad Hayward germoglia 5 giorni prima, fiorisce 10 giorni prima e la maturazione è anticipata di 35 giorni. E' la varietà di kiwi più precoce fra quelle esistenti. Il peso medio dei frutti, dai calcoli ponderati effettuati negli ultimi 5 anni, è di 100 grammi, la forma è allungata, il colore della polpa intenso alla raccolta, ottima la tenuta post raccolta". Questo aspetto della tenuta in post raccolta è molto importante sia per la gestione in campo, sia in magazzino. "Gli agricoltori possono organizzare e allungare la raccolta fino a 40 giorni" ha affermato Costa.
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Un prodotto come il kiwi deve essere disponibile 12 mesi l'anno, sono quindi necessarie partnership con Paesi dell'emisfero sud. A nome dei produttori stranieri è intervenuto Luis Calvo, 33enne del Cile. "Siamo lieti di poter mettere a dimora Dorì. Siamo certi che il prodotto si imporrà sui mercati per la propria qualità sensoriale e soddisferà i produttori dal punto di vista economico. In Cile un'azienda media copre circa 100 ettari e questo permette un abbattimento dei costi".
Molte domande hanno riguardato la produttività. Giampaolo Dal Pane ha affermato che la varietà permette ben oltre le 40 tonnellate ad ettaro ma, per mantenere standard qualitativi elevati, sarà imposto di non superarle. Si presta anche per le esportazioni in Asia, non solo per la predisposizione alla frigoconservazione, ma anche per la buccia chiara, caratteristica molto importante per vendere nei paesi asiatici.
"Prima di realizzare un impianto – si è raccomandato Dal Pane – diciamo ai produttori di fare analisi del terreno, almeno 4 per ettaro, analisi delle acque di irrigazione, valutazione della media delle temperature e ventosità e anche facilità logistica per la raccolta e la movimentazione del prodotto dentro e fuori l'azienda".
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Poi la fatidica domanda. Ma è buono? "La qualità organolettica – ha precisato Dal Pane – è la prerogativa che ci imponiamo in ogni nuova cultivar. E Dorì ne è una conferma. Ma per garantire la produzione, è indispensabile proteggere gli impianti. Consigliamo agli agricoltori di coprirli con reti antigrandine, volendo con reti di colore giallo perché si sono dimostrate utili per anticipare la maturazione e incrementare la sostanza secca. E nelle zone soggette a PSA, il consiglio è quello di proteggere con teli antipioggia".
Alla giornata tecnica hanno partecipato, come partner, anche Valente Pali, Agrintech per le reti foto selettive cromatiche Iridium e Unitec.
Per maggiori info:
info@dorieurope.eu
www.dorieurope.eu
www.summerfruit.it