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Con reportage fotografico!

Gli esportatori belgi rimangono fedeli al World Food Moscow

Dal 12 al 15 settembre 2016 si è tenuta l'annuale edizione delle fiera alimentare World Food Moscow: latticini, pesce, carne, dolci ma anche frutta e verdura. Queste ultime caratterizzano buona parte della manifestazione: 352 aziende ortofrutticole provenienti da 40 Paesi. Queste realtà commercializzano prodotti quali ortaggi, frutta, piccoli frutti e funghi freschi e trasformati. Anche fornitori di macchine per il confezionamento e materiali, macchinari industriali e commerciali hanno esposto in fiera. Un totale di 30.000 visitatori di diversi Paesi.

Nonostante l'embargo, prolungato provvisoriamente al 2018, sette esportatori ortofrutticoli del Belgio hanno partecipato all'evento. Le aziende M-Fruit e Fruit Queen, che hanno stretti contatti con le aziende russe, hanno rappresentato i Paesi Bassi. Sempre da territorio olandese, ma come visitatori, presenti gli esportatori Gebr. De Mooij Amsterdam e Ravex.

Sul perché gli esportatori belgi rimangano fedeli al World Food Moscow, Jeroen Buyck di Calsa sottolinea il fatto di non far raffreddare i rapporti. "Nel campo della ri-esportazione c'è ancora un po' di movimento e qui in fiera cerchiamo di mantenere i contatti".



Riguardo poi alla possibilità concreta di recuperare i rapporti con gli importatori russi, una volta abolito l'embargo, Jeroen ammette che le relazioni non saranno mai più le stesse. "Nei prossimi anni, la Russia diventerà sempre più autosufficiente".

Come aveva già dichiarato Meindert den Ouden sulle pagine di AGF.nl, solo per quelle colture meno adatte a livello climatico, come quelle in serra, l'import rimane sostanziale. Ma in molti casi non vale per patate, cipolle e carote.

Per il futuro, Jeroen Buyck intravede ancora possibilità sul mercato russo. "Parlando di logistica, i costi di trasporto sono inferiori rispetto a quelli dei Paesi dell'America Latina, ad esempio. La pera Conference, inoltre, risulta vincente su questo mercato: è un frutto che rende bene, di alta qualità e abbastanza economico da produrre rispetto ad altre varietà, come la Abate. Abolito l'embargo, l'export della Conference sicuramente ritroverà la sua strada verso la Russia".



L'amaro in bocca non manca. "Abbiamo un eccellente prodotto, tutte le opportunità di proporlo a prezzi concorrenziali e nelle confezioni richieste dal mercato russo e ci sono potenziali acquirenti che si avvicinano allo stand. Eppure abbiamo le mani legate dalle decisioni di politici che non sembrano interessati a risolvere la questione. Fa davvero male! Se l'embargo fosse stato imposto sulle costose vetture europee, sicuramente la Merkel avrebbe preso il primo aereo disponibile e sarebbe corsa a parlare con Putin".

L'Italia agroalimentare
Come riportato da ICE Mosca, il Padiglione italiano ha visto la presenza di quaranta aziende su un'area di 520 metri quadrati. Quest'anno ha ospitato 24 aziende provenienti dalle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia grazie al programma operativo Piano Export Sud a sostegno delle Regioni della Convergenza, volto a favorire l'internazionalizzazione delle PMI del sud Italia e la promozione dell'immagine del prodotto italiano nel mondo.

L'Italia continua a ricoprire un ruolo importante tra i paesi fornitori della Federazione: nei primi sei mesi del 2016 a livello generale si è qualificata al settimo posto recuperando ben 4 posizioni dal 2015 (+13%).

Sotto il segno unico e distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane - il logo The Extraordinary Italian Taste con sfondo di un tricolore italiano e tre onde - si è tenuto un ricco programma di degustazioni dei prodotti delle aziende partecipanti, con attività quotidiane di animazione e cooking-show a opera di chef italiani.

Clicca qui per accedere al reportage fotografico del World Food Moscow

Autore: Andries Gunter
Fonte: www.agf.nl
Data di pubblicazione: