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I Russi chiedono materiale vegetale, serre, impianti di irrigazione

Ci sono possibilità di affari con la Russia, specie nella provincia di Belorechensk, nella regione di Krasnodar. L'agricoltura in quell'area è in forte sviluppo. La produzione di frutta e ortaggi aumenta esponenzialmente oggi anno e viene assorbita tutta dal mercato interno. Per continuare con questo tasso di crescita, occorrono tecnologie e conoscenze. Di questo si è parlato durante un convegno nella seconda giornata di Macfrut, a Rimini.


Evgeniya Kravchenko

"Al di là dell'embargo – ha spiegato Evgeniya Kravchenko, esperta in marketing e promozione agroalimentare fra Italia e Russia – esistono ampi margini di operatività per gli investitori stranieri nella Federazione Russa. Per sostenere l'agricoltura che deve sfamare quasi 150 milioni di persone, nel giro di 4 anni occorre realizzare 1500 ettari di serre. Ma questo è solo un esempio".


Nel cerchio in rosso, la regione di Krasnodar

La regione di Krasnodar è alla stessa latitudine del centro-nord d'Italia, quindi le condizioni climatiche non sono molto diverse. Il porto più vicino, sul Mar Nero, è a 50 chilometri. L'aeroporto a 100 chilometri.


I relatori del convegno

"La Russia sta favorendo gli investitori stranieri – ha affermato Eugenia Podmareva, consulente legale – concedendo agevolazioni fiscali. Questo è un ottimo momento per investire nel nostro paese, e con tutte le garanzie del caso. I contratti sono chiari e trasparenti".


Eugenia Podmareva. A sinistra, Marino Inio

In fatto di denaro e investimenti, è intervenuto Marino Inio, managing director di UniCredit International Center Italy. "L'economia russa sta attraversando un periodo difficile, a causa del crollo del prezzo del petrolio. Per tanti anni il sistema si è basato sull'esportazione di materie prime e l'importazione di tutto il resto. Ora ciò non è più possibile e il Governo si è reso conto che occorre produrre anche in loco. Ma per fare questo servono investitori, competenze e tecnologie, anche in campo ortofrutticolo".

La parola agli imprenditori agricoli russi. Petr Emelyanov ha sottolineato che "la nostra produzione sta aumentando su scala considerevole in termini di volumi. Però siamo deficitari sul post raccolta, così come in alcune tecnologie idonee alla produzione. La fiera Macfrut ci ha aperto gli occhi su tanti aspetti". Un paio di agricoltori russi presenti in platea hanno avanzato delle richieste ben precise: "Vorremmo nuove varietà di fragole, e poi anche impianti di irrigazione a goccia, meglio se interrati".


Poche le persone intervenute al meeting. Un'occasione persa.

Una riflessione da parte nostra
E' stato un peccato che, a un convegno con operatori esteri che hanno presentato anche precise richieste di tecnologie e per il settore vivaistico, fossero presenti pochissimi italiani. Forse quando degli imprenditori vengono in Italia da così lontano e organizzano un momento di incontro, la volontà di concludere affari esiste. Anche il convegno organizzato dagli operatori albanesi è andato quasi deserto. Forsei è mancata un po' di comunicazione. Oppure il dover presenziare nel proprio stand ha impedito agli imprenditori italiani di spostarsi. Peccato. Non capitano molto spesso occasioni simili. Per il futuro, varrebbe la pena organizzarsi meglio per rendere sempre più fruttuosi i momenti convegnistici, magari trovando loro tempi diversi rispetto alla fiera.