Interpoma 2016: la mela italiana guarda a nuove varieta' e a nuovi mercati
Complessivamente, per il 2016 nei 21 paesi europei maggiori produttori di mele (Gran Bretagna compresa) è prevista una produzione di 12.005.000 tonnellate, rispetto alle 12.325.000 tonnellate dell'anno precedente. Questi sono alcuni dei dati emersi il 4 agosto scorso ad Amburgo in occasione dell'edizione 2016 di Prognosfruit, l'annuale conferenza itinerante che organizza WAPA, "World Apple and Pear Association" (vedi news FreshPlaza).
Vista la sostanziale tenuta del settore ci sarà quindi una situazione di produzione normale in Europa alla vigilia di Interpoma, l'unico appuntamento al mondo dedicato esclusivamente al comparto della mela, che è in programma dal 24 al 26 novembre 2016 nel quartiere fieristico di Bolzano.
Gli operatori che si incontreranno a Interpoma 2016 si confronteranno quindi su come fronteggiare, in anni di produzione normale (il 2015 e il 2016 si avviano ad essere molto simili da questo punto di vista) e di non eccessive scorte da smaltire, situazioni problematiche come la prosecuzione dell'embargo russo, che ha tagliato quasi completamente i ponti commerciali con l'Europa occidentale, e le dinamiche che stanno attraversando diversi mercati tradizionali, dove le nuove generazioni hanno decisamente contratto la loro domanda di mele.
"Oggi non sono cambiate tanto le esigenze del consumatore, quanto la sua età - spiega Kurt Werth, organizzatore del congresso "La Mela nel Mondo", che si terrà nel corso di Interpoma 2016 - Ad esempio in Germania, tradizionale mercato di sbocco per molti produttori di mele, la vecchia generazione non è rimpiazzata completamente dalla nuova, nel senso che i giovani consumano meno mele. Abbiamo quindi dovuto cercare nuovi mercati, come il Nord Africa e altri ancora".
Aumentano poi i problemi di concorrenza tra est e ovest. Rileva ancora Werth: "Anche se l'export di mele in Russia, per l'Europa occidentale, aveva un'importanza relativa, con il permanere dell'embargo la Polonia spinge sempre più verso occidente. Ho fatto di recente un viaggio di tre settimane in Russia, dove ho visitato diverse città di questo paese e nei supermercati ho trovato solo mele della Nuova Zelanda".
Altro tema evidenziato da Werth è quello della necessità di una grande efficienza nella lavorazione per vincere le sfide presenti e future. "Essendo le previsioni di quest'anno molto simili a quelle del 2015, la partita si giocherà sulla qualità e sull'efficienza degli operatori. In tal senso, in Alto Adige possiamo avere un ruolo da protagonisti: se a noi arriva una mail da Helsinki che chiede cinque varietà diverse di mele, dopo tre ore sta già partendo il camion, mentre in altre realtà produttive non è così".
Una riflessione importante merita pure l'aspetto varietale. I dati Prognosfruit registrano, in ambito UE, una flessione delle Golden Delicious (che restano comunque di gran lunga le più coltivate) con un –7% (ovvero 2.364.000 tonnellate), seguite dalle Gala (1.329.000 tonnellate, in flessione del –4%). Terzo gradino del podio per le Idared (1.064.000 tonnellate previste nel 2016), comunque stimate in calo del –6%.
E Werth commenta in proposito: "Quella di quest'anno, se le previsioni saranno più o meno confermate, si avvia ad essere una produzione normale. Ma attenzione: ormai può essere fuorviante parlare solo di quantità, senza introdurre il concetto di qualità. Le varietà club, a quantitativi controllati, come Pink Lady, Kanzi e Jazz hanno già prezzi tripli rispetto a varietà vecchie come Golden e altre. La stessa varietà principale prodotta in Polonia, cioè la Idared, ha un quinto del valore rispetto alle varietà club citate. E' quindi evidente come un discorso sui soli quantitativi sia molto relativo e possa risultare fuorviante, se non si considerano altri importanti fattori".
Interpoma 2016 si presenta quindi un'occasione unica per gli operatori del settore della mela per discutere di nuovi mercati, innovazioni tecnologiche, efficienze logistiche e nuove varietà, in un settore dove anno dopo anno aumenta la competitività tra paesi produttori.