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Giovani e campagna: e' in atto una rivoluzione generazionale

E' in atto una rivoluzione generazionale che punta su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l'arte, il cibo e la cucina.

"Con l'avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale - ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - ci sono opportunità di insediamento nell'agricoltura italiana per almeno ventimila giovani fino al 2020. Abbiamo di fronte un'occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell'agricoltura italiana e la competitività delle imprese, ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere più agevole e veloce l'accesso alle misure previste".

Commercio elettronico contadino, farm adoption, coltivazione online, carta d'identità digitale degli alimenti, "grande fratello" in stalla, virtual tour in campagna fino al crowdfunding per il finanziamento di idee innovative: le aziende agricole condotte da giovani hanno fame di cambiamento.

Come sostenuto da Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia, i giovani "parlano il linguaggio dell'innovazione. Nei campi pugliesi il 35% delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono oltre 4,9 milioni, pari al 15% del totale nazionale. Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile". Bisogna inoltre "creare consapevolezza e comunicazione intorno a una visione innovativa e sociale del Made in Italy quale unico grande motore per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese. I giovani hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive per far tornare a crescere l'Italia".

Un nuovo modello di sviluppo che pone le sue radici nella distintività, nel legame con i territori e nella cultura intrinseca da cui si nutre e si rigenera. "Intorno a questo modello di sviluppo è necessario costruire nuove figure professionali che possano contribuire a sviluppare al massimo le potenzialità del Made in Italy, il più importante brand a livello mondiale a proprietà democratica". Su questi valori e considerazioni è nata la collaborazione con la RENA Summer School che, giunta alla sesta edizione, si è tenuta a Lecce dal 26 al 31 agosto 2016.

"Coldiretti Giovani Impresa ha risposto con concretezza e dinamismo – ha spiegato Serena Minunni, presidente regionale dei Giovani Coldiretti – alla svolta green in atto nelle scuole italiane dove gli istituti agrari, con un aumento record, sono quelli che fanno segnare il maggior incremento di iscrizioni per il 2016. Tendenze positive si riscontrano in tutti gli indirizzi legati all'ambiente, all'alimentazione e al turismo. A crescere è inoltre la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola. La crescita del digitale e i nuovi strumenti a disposizione sono opportunità che i giovani imprenditori devono cogliere, anche se purtroppo sono ancora troppe le aree rurali che risultano ‘isolate’ e hanno difficoltà di connessione a Internet".

In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno l'idea stessa che l'industria possa offrire opportunità occupazionali, l'agricoltura moderna e multifunzionale va studiata, promossa e salvaguardata perché consente di esprimere al meglio le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura.