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Fusariosi dell'aglio: parte da Piacenza uno studio per contrastarla

Parte da Piacenza uno studio per trovare una soluzione alla fusariosi, patologia che colpisce l'aglio a livello mondiale e crea problemi dal momento della raccolta fino alla tavola del consumatore.

L'idea è nata e si svilupperà nei prossimi anni (almeno tre) sul nostro territorio, grazie alla Copap, realtà associata a Confcooperative, appoggiata da Agrisilva, Irecoop e dall'istituto di Patologia vegetale dell'Università Cattolica di Piacenza.

L'obiettivo è quello di avviare uno studio per trovare una soluzione alla fusariosi; "Le linee generali sono già state tracciate - spiega Francesco Rastelli di Copap - adesso l'Università dovrà definire le modalità operative nel tentativo di migliorare la qualità dell'aglio".

Complessivamente il progetto costerà 400mila euro, dei quali circa 280mila verranno finanziati dalla Regione a seguito della costituzione di un gruppo operativo Pei, il partenariato europeo di innovazione.

"Da Bologna - chiarisce Claudio Piva di Agrisilva - c'è la volontà di affrontare il problema, sostenendo una serie di azioni legata a studi e sperimentazioni di procedure per contenere l'agente patogeno. Si punta a ridurre l'entità del problema, anche per ottenere risparmi futuri".

Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione fra le associate di Confcooperative. Copap ha presentato il problema suggerendo la possibile strada da percorrere per arrivare a una soluzione, grazie al coinvolgimento dell'Università, Agrisilva ha garantito il supporto tecnico per l'accesso alla domanda e la collaborazione per la gestione complessiva del progetto, dall'avvio fino alla completa realizzazione, mentre Irecoop organizzerà eventi per la formazione e di coaching nelle aziende. Un lavoro di squadra che punta a portare Piacenza al vertice a livello internazionale.
Data di pubblicazione: