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Opportunita' per coltivazioni di banane piu' sostenibili

Black Sigatoka: sequenziato il DNA del fungo responsabile dei danni alle banane

Un consorzio internazionale guidato dagli scienziati dell'Università e del Centro di ricerca di Wageningen (Paesi Bassi) ha svelato il DNA del Pseudocercospora fijiensis, il fungo responsabile della terribile fitopatia delle banane nota come Black Sigatoka. I risultati - pubblicati sulla rivista scientifica PLoS Genetics - forniscono indizi per incrementare la sostenibilità della coltivazione del frutto, ad esempio attraverso lo sviluppo di piante resistenti.



Black Sigatoka
La produzione di banane è minacciata da diverse malattie fungine. Una di loro, la Pseudocercospora fijiensis (in precedenza nota come Mycosphaerella fijiensis) provoca la Black Sigatoka. Le spore fungine viaggiano con il vento e la problematica si rileva a livello mondiale. Il fungo colpisce le foglie del banano in piantagioni di diversa grandezza e causa gravi perdite in termini di rese. Inoltre, la malattia riduce la qualità dei frutti, per via di una maturazione precoce. Le banane non riescono più ad essere esportate e i coltivatori perdono, di conseguenza, i loro introiti. La banana Cavendish, la varietà più coltivata al mondo, è particolarmente suscettibile alla Black Sigatoka.

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I bananicoltori finanziariamente più solidi utilizzano prodotti per la protezione delle colture o fungicidi per gestire la Black Sigatoka. L'efficacia di questi mezzi è spesso limitata: ciò implica una maggiore aspersione via aerea - con oltre 50 passaggi l'anno - una pratica comune in molte delle aree dedite alla produzione di banane, che implica un maggiore impatto sull'ambiente e costa al settore qualcosa come 400 milioni di dollari l'anno.

Il sequenziamento del DNA offre opportunità per il controllo della fitopatia
Gert Kema, professore del dipartimento di Fitopatologia tropicale dell'Università di Wageningen ed esperto di banane, ha guidato la ricerca. "La Black Sigatoka ha un enorme impatto sociale, ambientale ed economico a livello mondiale. Grazie al sequenziamento del DNA del fungo Pseudocercospora siamo in grado di ottenere maggiori informazioni sull'interazione tra lo stesso e la pianta di banana. Tutto ciò ci fornisce indizi per aumentare la sostenibilità della coltivazione del frutto, rendendola più eco-friendly e migliore per la popolazione e l'economia locali. Per esempio tutto ciò ci consentirà di sviluppare un banano adattabile alla produzione e all'esportazione e che resista alla Black Sigatoka".

Il sequenziamento del DNA del fungo sta fornendo inoltre nuovi input utili allo sviluppo di prodotti per la protezione delle colture, più efficaci e meno impattanti per l'ambiente (si spera!). Si ridurrebbe così l'aspersione nelle piantagioni, con conseguente miglioramento della qualità della vita dei braccianti e di coloro che vivono nei dintorni.



La ricerca ha aiutato a identificare il segmento di DNA del fungo che forma la base del cosiddetto effettore: una molecola che genera una reazione di resistenza nella varietà selvatica di banane Calcutta 4, la quale presenta un recettore in grado di riconoscerla. In altre parole, grazie al recettore la banana selvatica "sa" quando sta per essere attaccata dal fungo e lo "incapsula", preservando le foglie da un'ulteriore colonizzazione.

Il DNA del pomodoro può aiutare le banane?
Gli scienziati hanno inoltre scoperto che pure le piante di pomodoro riconoscono la molecola del fungo responsabile della Black Sigatoka attraverso un recettore. La banana selvatica Calcutta 4 e il pomodoro sembrano quindi assomigliarsi geneticamente, in questo caso. Si sa già molto sul recettore del pomodoro e il gene relativo è anche disponibile; sarebbe relativamente semplice inserirlo nel DNA delle banane per sviluppare piante resistenti.

Finanziamenti e partner
L'articolo pubblicato sulla rivista scientifica PLoS Genetics è scaturito dalla collaborazione di ricercatori provenienti da Brasile, Canada, Colombia, Costa Rica, Francia, Iran, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Il DNA del fungo è stato sequenziato dal dipartimento americano dell'Energia - Istituto congiunto sul genoma e da Syngenta Biotechnology. La ricerca olandese è stata cofinanziata dalla Dioraphte Foundation, mentre altri scienziati sono stati supportati dal dipartimento amministrativo colombiano di Scienze, tecnologia e innovazione (borse di studio Colciencias 2213-452-2153 e 2213-569-34854), dall'Università nazionale della Colombia di Medellin nonché dalla borsa di studio 187781 del Consiglio nazionale messicano di Scienze e tecnologie (CONACyT).
Data di pubblicazione: