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Al via 52 Gruppi operativi per l'innovazione

Emilia-Romagna: piu' competitivita' sui mercati e maggiore rispetto per l'ambiente, la Regione accelera sulla ricerca

Nuove tecniche di irrigazione per preservare una risorsa sempre più preziosa; agricoltura conservativa per contrastare l'erosione dei terreni appenninici e lotta alle malattie delle piante con sistemi a basso impatto ambientale; riduzione dell'antibiotico-resistenza negli animali da allevamento; sviluppo di nuove varietà di frutta, ortaggi e viti più resistenti al cambiamento climatico; miglioramento della biodiversità e recupero di varietà antiche di frumento. Ma anche nuove modalità di lavorazione dei terreni per ridurre la dispersione di anidride carbonica nell'aria, contrastando l'effetto serra e – allo stesso tempo – migliorando il contenuto di carbonio e dunque la fertilità del suolo.

La Regione Emilia-Romagna accelera sulla ricerca in agricoltura e lo fa finanziando con 12 milioni di euro 52 Gruppi operativi per l'innovazione (Goi), le inedite alleanze tra mondo agricolo e mondo della ricerca che rappresentano una delle novità principali della Programmazione comunitaria 2014-2020. Con un obiettivo: aziende agricole più competitive sui mercati, ma anche più sostenibili ed efficienti nella gestione delle risorse naturali.

I 52 partenariati - ora al nastro di partenza - lavoreranno su altrettanti Piani di innovazione nei seguenti settori: sviluppo competitivo delle aziende agricole; gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi; qualità dei suoli e contrasto all'erosione; riduzione del consumo di acqua in agricoltura.

"Un risultato importante – ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli – sia per il numero e la qualità dei progetti selezionati, che per la tempistica, che ci vede prima Regione in Italia e tra le prime realtà in Europa. Investire in ricerca – in particolare nella ricerca pubblica - oggi è strategico, per competere sui mercati, migliorare la qualità dei prodotti, rafforzare le prestazioni ambientali".

Progetti di innovazione dunque con ricadute immediatamente operative, la cui durata non potrà superare i 36 mesi e i cui risultati confluiranno e saranno diffusi attraverso la Rete del Partenariato europeo per l'innovazione (Pei). Complessivamente i 52 Goi aggregano circa 400 soggetti tra università ed enti di ricerca, aziende agricole e agroalimentari, enti di formazione e di consulenza.

Una rete diffusa sul territorio che comprende, in particolare, tutte le Università dell'Emilia-Romagna e la Cattolica del Sacro Cuore sede di Piacenza, i centri di ricerca Crpv (Cesena ) e Crpa (Reggio Emilia), il Consorzio di bonifica del canale Emilia-Romagnolo (Bologna), l'azienda agraria sperimentale Stuard (Parma), l'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, ma anche aziende private.

Considerando anche il cofinanziamento privato i 52 progetti movimenteranno investimenti per 14,5 milioni di euro.

Ma altre risorse pubbliche sono in arrivo entro la fine del 2016: si tratta di 16 milioni di euro che finanzieranno nuovi bandi per la ricerca in agricoltura tra ottobre e dicembre. Complessivamente le risorse a disposizione per finanziare i Goi, entro il 2020, ammontano a 50 milioni.
Data di pubblicazione: