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Israele: tecniche per la conservazione a breve e lungo termine dell'uva da tavola

La muffa grigia, causata da Botrytis cinerea, e l'imbrunimento del rachide, dovuta al disseccamento, sono i due principali fattori che riducono la qualità post-raccolta dell'uva da tavola.

Dopo quasi un secolo di trattamenti con l'anidride solforosa (SO2) per controllare il marciume del grappolo; ricercatori israeliani del Volcani Center (ARO) hanno sviluppato due metodi per conservare l'uva da tavola: uno per la conservazione e il trasporto a breve termine e uno per lo stoccaggio prolungato di cultivar a maturazione tardiva.

Il primo è basato sulla conservazione in scatole di cartone senza ulteriori strati interni di contenimento della frutta, che riducono il tempo di raffreddamento ad aria forzata; subito dopo la fase di raffreddamento i pallet sono avvolti intorno con film in polietilene a bassa densità lineare per contenere la SO2 e l'umidità. Con questo metodo – riferiscono i ricercatori – è possibile risparmiare tempo, energia e materiale di imballaggio.

Il secondo metodo prevede la conservazione in scatole di plastica con tappetini a doppio rilascio di SO2 disponibili in commercio; questi tappetini rilasciano una bassa quota ma continua di SO2 per un periodo di conservazione in cella superiore ai quattro mesi. In questo caso, il pallet viene avvolto su tutti i lati al fine di mantenere il livello di SO2 e alta l'umidità. "Inoltre, per le cultivar più tardive – spiegano i ricercatori - abbiamo valutato l'efficacia di un trattamento di disinfezione post-raccolta con etanolo al fine di ridurre la quantità di inoculo prima della conservazione a lungo termine e di pulire le uve dall'accumulo di particelle di polvere".


Aspetto dell'uva Scarlotta senza semi dopo 2 mesi di conservazione in cella e 3 giorni a 20°C. A sinistra: l'uva è stata confezionata in presenza di tappetini a lento rilascio di SO2; a destra: l'uva è stata trattata con etanolo prima della conservazione e poi confezionata e conservata in presenza di tappetini a lento rilascio di SO2.

I ricercatori concludono: "I risultati indicano che queste tecniche permettono di conservare l'uva da tavola per un periodo superiore ai 3 mesi, preservando la qualità con una minima incidenza di marciumi."

Fonte: Amnon Lichter, Tatiana Kaplunov, Yohanan Zutahy, Susan Lurie, Aprile 2016, 'Unique techniques developed in Israel for short- and long-term storage of table grapes, Israel', Journal of Plant Sciences, Vol. 63(1), pag: 2-6, DOI: 10.1080/07929978.2016.1151289. dx.doi.org/10.1080/07929978.2016.1151289

Contatti:
Amnon Lichter
Department of Postharvest Science, Agricultural Research Organization (ARO)
Volcani Center, Bet Dagan 50250, Israel
Email: vtlicht@agri.gov.il