Alle falde del Vesuvio si coltiva un antico ecotipo: il pomodorino giallo
Pomodorini gialli e rossi.
La tradizione
Come suggerisce il suo stesso nome, il pomodoro non è sempre stato rosso. E' stata l'aria del Mediterraneo, nel corso del XVII secolo, quando la sua coltivazione cominciò a diffondersi, a conferirgli i colori intensi e vistosi che oggi lo caratterizzano. Le sue bacche, infatti, un tempo erano di un delicato colore giallo dorato, lo stesso colore che oggi ormai caratterizza soltanto pochissime varietà, come quella che cresce alle falde del Vesuvio. Si tratta di un ecotipo dalle origini antiche che, in questa zona della Campania, viene coltivato da secoli. Grazie agli interventi da parte della Regione e del Parco Nazionale del Vesuvio finalizzati alla conservazione del prodotto, oggi il Pomodorino Giallo è conosciuto e diffuso anche al di fuori dell'areale di produzione e sono sempre più numerosi i mercati di tutta Italia in cui è possibile imbattersi nelle invitanti bacche dorate del Vesuvio.
La denominazione
Il Pomodorino Giallo del Vesuvio appartiene alla varietà Giagiù ed è stato inserito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
Le caratteristiche
Piccolo e di forma ovale, il Pomodorino Giallo si distingue per il pizzo mediamente lungo e, naturalmente, per il colore giallo dorato. Al palato svela un gusto molto sapido ma allo stesso tempo morbido e delicato. Il profumo è fresco e l'acidità equilibrata. L'elevato contenuto di pectina consente di realizzare salse cremose e consistenti in pochissimi minuti.
La produzione
La coltivazione dei Pomodorini Gialli viene effettuata ancora oggi con tecniche rigorosamente manuali su pali di sostegno che tengono il frutto separato dalla terra. Il periodo di coltivazione è compreso tra i mesi di aprile e di settembre. La stagione del raccolto comincia a partire dalla fine di luglio e prosegue fino alla metà di settembre.