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Produzione inferiore ma non si vende

Castanicoltura campana: il vero problema e' la scarsa qualita'

Come annunciato da Coldiretti, è un altro anno nero per la castanicoltura in Campania (cfr. FreshPlaza del 19/07/2016). A confermarlo alla nostra Redazione, un operatore del settore che dichiara: "Per quanto riguarda il cinipide, non è stato risolto alcunché. Nel 2016, l'attacco è infatti in misura doppia su tutto il territorio italiano. I lanci effettuati in passato sono diminuiti quest'anno; l'amara realtà è che sono stati talmente pochi da non essere serviti prima e da non servire in futuro".

Da qui a breve, la Regione Campania prenderà dei provvedimenti diversi, tramite autorizzazioni per l'uso di fitofarmaci nel settore biologico, per poter attenuare la problematica del cinipide. "E' impensabile infatti utilizzare dei prodotti chimici in un territorio così vasto. L'annata 2016 ripresenta la stessa situazione del 2014, con forte attacco da parte del fitofago e presenza non elevata di ricci. Si sottolinea però una debolezza e una debilitazione delle piante; perciò qualsiasi attacco parassitario o climatico potrebbe far cadere tutti i frutti, proprio come accaduto nel 2014".

"Le castagne prodotte nel 2015 - continua l'operatore - presentano inoltre forti problematiche al cuore dei frutti, dovute a una muffa. La castagna, già spellata (senza corteccia interna ed esterna), che sembra integra, in realtà presenta quindi dei difetti al suo interno".

Per gestire il tutto è necessario un piano comune. "Ogni castanicoltore deve prendere delle misure uguali agli altri; tra queste è importante effettuare trattamenti di arricchimento fogliare e di nutrizione del terreno. Infatti, se non si difende una pianta debilitata nell'apparato fogliare, questa non riesce a reggere quel poco di produzione che tende a sviluppare. E' necessario praticamente un ricostituente".

Meno produzione ma problemi alla vendita
A livello commerciale, nel 2015 inizialmente la poca produzione è stata venduta in maniera ottimale; successivamente si è registrato un blocco e le castagne non si sono più vendute. Per due motivi: accertata la non salubrità del prodotto, e quindi la scarsa qualità, il consumatore non è tornato ad acquistarlo; i prezzi d'acquisto elevati non sono stati accessibili a tutti. "A fine novembre/inizi di dicembre sia il prodotto essiccato sia quello congelato sono rimasti invenduti. Situazione che fino ad oggi è ancora in essere".

Per la campagna 2016 commercianti e industriali dovrebbero tenersi più bassi in termini di quotazioni, proprio per la scarsa qualità del prodotto, che marcisce facilmente.