Pesche e nettarine: la stagione procede in modo positivo
Gabriele Ferri
"Per fidelizzare il consumatore – propone Gabriele Ferri, coordinatore del Comitato di prodotto Pesche e nettarine nell'ambito di Ortofrutta Italia – dobbiamo suddividere il prodotto in categorie. Far conoscere almeno 5-6 famiglie, distinguere per lo meno le pesche sub-acide da quelle normali. Ma poi vi sono altri grandi gruppi, ad esempio a seconda della differente consistenza della polpa. Il settore del vino ha capito che, per fidelizzare il consumatore, occorre creare delle aspettative, dei saperi da ricercare, e oggi è di gran moda riconoscere i vini per macro categorie. Ecco, dovremmo seguire questo esempio anche nel nostro settore".
Nettarine confezionate.
Le oltre 140 varietà esistenti sono un guazzabuglio in cui neppure gli addetti ai lavori si raccapezzano. Al consumatore si devono fornire informazioni semplici e utili.
"In questi giorni – continua Ferri – in molte zone si sta ultimando la raccolta della nettarina Big Top. E' una delle poche varietà che il consumatore sa apprezzare sempre. Ma non tutti i punti vendita riescono a valorizzarla al punto giusto e a renderla riconoscibile".
Lavorazione delle pesche.
La commercializzazione sta procedendo senza intoppi. Le scorte sono ai minimi e il prodotto entra nei magazzini per poi essere collocato abbastanza velocemente. Per molte varietà si assiste a un calo produttivo fra il 10 e il 18%. Al sud d'Italia, in certe zone, vi è un anticipo che a volte sfiora i 9 giorni.
Infine una domanda sul marchio Igp delle pesche e nettarine. "Purtroppo non decolla. Servirebbe una maggiore aggregazione dell'offerta per poterlo, per così dire e passatemi il termine, imporlo. Ma temo che non ci si metterà mai d'accordo. Per dare una mano al settore occorrerebbe una programmazione a livello europeo che veda Italia e Spagna protagoniste. In realtà vedo una frammentazione sempre maggiore".