Cipolle: oltre alle semine e' schizzata alle stelle la resa per ettaro
Nonostante la qualità e il calibro, entrambi ritenuti di livello medio-alto, "oggi – riprende il direttore - i prezzi non coprono i costi di produzione: in campagna si parla di 8/10 eurocent/kg per della cipolla precoce gialla quando, per iniziare a essere remunerativo, il prezzo dovrebbe stare sui 15 eurocent/kg, con rese sopra le 50 tonnellate per ettaro; la bianca sta partendo in questi giorni e si spera di poter liquidare ai produttori 15 eurocent/kg".
Una fase di lavorazione delle cipolle alla Cesac.
Le cause sono diverse. Una è che si segnala una domanda leggermente inferiore allo stesso periodo dell'anno scorso. Un'altra, già denunciata da più parti, sta nelle maggiori superfici che quest'anno sono state investite a cipolle: "C'è stato un aumento del 7/8%, in alcuni anche del 10%, delle semine di cipolle – riprende il direttore della cooperativa bolognese - ma il vero problema è la resa per ettaro. Il clima mite di quest'inverno e la piovosità regolare in primavera hanno aumentato i rendimenti dei campi. Per delle precoci, che non sono campioni di produttività, a fronte di una media di 40 ton per ettaro, siamo arrivati anche a 64/65 ton/ha". +
Per intenderci, la Cesac coltiva a gialle precoci, con semina autunnale (cioès la tipologia di cipolle gialle oggi presente sul mercato del fresco, ndr), 52 dei suoi 500 ettari: i primi scavi sono iniziati intorno al 20 di maggio, per concludersi il 10 del mese successivo; ebbene, sono state raccolte 3.300 ton di cipolle. A conti fatti, si tratta di una resa di 63,5 ton/ha.
Cipolle gialle in procinto di essere lavorate.
Ma, al di là dei prezzi bassi, c'è un altro elemento che in prospettiva impensierisce i produttori. "Ora – spiega Brintazzoli - stanno arrivando a maturazione i 450 ettari seminati a primavera perché le temperature stanno concentrando la raccolta, accorciando i tempi tra la raccolta di una semina e quella di un'altra. Ora ci sono già in maturazione tipologie di cipolle che normalmente arriverebbero solo tra 10 giorni".
In altre parole, ai volumi già abbondanti delle cipolle precoci - le prime anche a essere commercializzate perché hanno una tenuta inferiore - rischiano di sommarsi anche quelli decisamente maggiori delle cipolle a ciclo primaverile.
Una fase di lavorazione delle cipolle alla Cesac.
Naturale quindi che ci sia una certa pressione per cercare di liberare i magazzini il prima possibile, sondando ogni mercato, anche all'estero, dove si segnala una certa richiesta di gialle dalla Francia e dal Nord Europa, che pure ormai sono pronti al loro, di raccolto. Pertanto la domanda estera potrebbe non durare a lungo, essendo i paesi europei prossimi alle rispettive stagioni produttive.
Sul fronte commerciale e del packaging, riprende Brintazzoli, "stiamo lavorando molto sui tubi, che sono confezioni da mezzo chilo, con dentro 3/4 bulbi. Rispetto alle tradizionali reti, che includono anche 7 bulbi, questo è un formato più accettato dalle famiglie, specie quelle più piccole, perché è più pratico e premette minori sprechi. Effettivamente si tratta di un formato accattivante.
Viceversa, i sacchi (5 o 10 kg, ndr) stanno diventando prerogativa solo dei mercati all'ingrosso, dove ad acquistarli è chi riconfeziona, e di quei punti vendita della Gdo che riforniscono dettaglianti e ambulanti. Ma certamente il settore più innovativo per le cipolle, così come per le patate e le carote, è la IV gamma: "Già riforniamo il settore ristorazione ma, con la collaborazione delle Università, puntiamo a espanderci anche nel canale retail" (cfr. FreshPlaza del 25/05/2016).
I tubi di cipolle, marchiati Cipolla di Medicina.
La Cesac commercializza oltre metà della propria produzione di cipolle a marchio Cipolle di Medicina. L'idea di un marchio di qualità sembra pagare. "Fino ad ora – conclude il direttore della cooperativa – ci ha dato delle soddisfazioni. Certo, per farlo apprezzare dobbiamo fornire un prodotto di alta qualità, e questo dipende da noi".
Contatti:
Cooperativa CESAC sca
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