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Il cavolo nero: un'eccellente fonte di fibra e di vitamine

Il cavolo nero è una pianta che appartiene alla famiglia delle Brassicacee: il suo nome botanico è Brassica oleracea L., varietà palmifolia. Questa varietà è priva di gemma centrale e quanto viene consumato sono le foglie di colore verde scuro, tipicamente bollose e irregolari sulle due lamine.

In Italia è particolarmente nota e apprezzata la Brassica oleracea della varietà Acephala, il cavolo nero toscano. Proprio in questa cucina regionale ne è più diffuso l'impiego per la realizzazione di zuppe e minestre. Tra le ricette più famose vi sono la ribollita, una zuppa di pane e verdure, e la farinata di cavolo nero, detta anche cavolata.

In Italia questo ortaggio si trova fresco da novembre ad aprile: la raccolta inizia tradizionalmente dopo la prima gelata dell'inverno.

Il cavolo nero è un ortaggio poco calorico: una porzione da 100 g apporta circa 30 kcal. Questo valore fa chiaramente riferimento all'ortaggio mondato e crudo. Il vantaggio del ridotto apporto calorico va mantenuto limitando la quantità di condimento impiegata.

Molto interessante è la concentrazione di fibra alimentare: una porzione di cavolo nero del peso di 100 g contiene già 4 g di fibra, il 16% della dose giornaliera raccomandata per questo nutriente. Grazie a questa caratteristica, l'ortaggio è particolarmente indicato nella dieta di coloro che soffrono di stipsi o che hanno bisogno di seguire una dieta ipocalorica: questi ultimi possono trarre beneficio dagli alimenti sazianti e poco calorici.

Molto buona la concentrazione di vitamina C, acido folico e carotenoidi come ad esempio la pro-vitamina A. La buona quantità di molecole ad azione antiossidante rende questo cavolo un alimento interessante per proteggere le nostre cellule dal danno dei radicali liberi. L'efficacia come antiossidante e la buona concentrazione di sali minerali, soprattutto il potassio, fanno del cavolo nero un ortaggio detossificante e drenante.
Data di pubblicazione: