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Il bilancio 2015 della CPR System si chiude con il record di fatturato, soci e movimentazioni

A conti fatti il 2015 - all'indomani dell'approvazione del bilancio della CPR System avvenuta ieri - probabilmente meglio non poteva andare, con praticamente tutte le voci che registrano un aumento rispetto all'anno precedente. Il fatturato del gruppo leader in Italia degli imballaggi di plastica a sponde abbattibili supera il tetto dei 50 milioni di euro (50,96 per l'esattezza), contro i poco meno di 48 del 2014. Cresce il numero dei soci, che arrivano a 1077. Crescono le movimentazioni complessive, che arrivano un totale di 123,5 milioni, con un incremento soprattutto per quanto riguarda i minibins (+15%) e i pallet (+11,1%).


L'andamento negli ultimi anni del fatturato (prima dei ristorni) di CPR System. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Fonte grafico CPR System)

Le ragioni di quest'incremento sembrano essere diverse. Ha influito quello che Maura Latini, presidente CPR, definisce un "modello societario cooperativo unico, che vede un consiglio d'amministrazione con produttori e distributori insieme; figure sulla carta non nate per lavorare insieme, ma per negoziare, e che in CPR riescono a farlo", tant'è che la cooperativa riunisce mille produttori ortofrutticoli di varie dimensioni, ma pure 54 distributori, tra cui Coop, Conad, Pam, Bennet, Gigante, Selex, Sigma, Sisa, 3A e altri.


Maura Latini, presidente di CPR System.

Dall'altro lato sui successi del 2015, ha influito "una costante ricerca – riprende il presidente – dell'efficienza e dell'efficacia senza abbassare il livello dei servizi, a cui spesso si rinuncia, ma che è determinante nella qualità della proposta". Infatti è stato nel 2015 che si sono visti i primi effetti del piano di sviluppo approvato nel 2014, quando ai vertici di CPR si è insediato un nuovo Cda.


Foto di gruppo, appena presentato il bilancio 2015 di CPR System. Da sinistra a destra: Monica Artosi, direttore generale, Francesco Avanzini, consigliere, Maura Latini, presidente, e Gianni Amidei, vicepresidente.

In primo luogo la CPR Servizi, la società di servizi controllata al 51% da CPR System è stata trasformata nella FCLog, controllata al 70%; una nuova società che, spiega Monica Artosi, direttore generale CPR, "non si occupa più solo della gestione dei magazzini, ma che ha anche uno sviluppo commerciale, per approcciarci a nuovi mercati". Parallelamente poi è andata avanti tutta una serie di attività per rendere più efficiente movimentazione e uso delle tipiche cassette verdi che sono la firma della CPR System.


Durante la presentazione del bilancio 2015 di CPR System, ieri. Da sinistra a destra: Monica Artosi, direttore generale, Francesco Avanzini, consigliere, Maura Latini, presidente, e Gianni Amidei, vicepresidente.

"Stiamo studiando – riprende la Artosi – sistemi per prenotare gli slot di carico e scarico, abbiamo incentivato tra i soci distributori il reso delle casse; non abbiamo investito sulle casse (leggasi produrne e metterne in circolazione di più, ndr), ma su una movimentazione più rapida. Nel 2015, notando che le cassette non venivano usate in campagna, nella raccolta, abbiamo avviato un test sulla raccolta dell'uva da tavola usando le cassette CPR e un cartoncino; quest'anno il test proseguirà sull'uva ed è partito anche sulle ciliegie".


Monica Artosi, direttore generale di CPR System.

Ancora; è stato realizzato un nuovo impianto di lavaggio delle cassette a Gallo, dove ha sede la cooperativa, mentre ad Aprilia è stata realizzata una nuova struttura. Sul fronte della sostenibilità ambientale è invece aumentata la quota di riciclo: con le cassette più vecchie e/o rotte che vengono rigranulate per produrne di nuove. Inoltre, grazie a un sistema di pannelli fotovoltaici, la cooperativa è arrivata ad autoprodurre il 27% dell'energia elettrica di cui ha bisogno.


La tipica cassettina verde che contraddistingue la CPR.

Sul fronte del punto vendita invece, riprende il direttore generale, "il verde ha stancato, così stiamo lavorando con i distributori per realizzare nuovi spazi espositivi per i punti vendita che siano più belli, ma che permettano comunque la stessa logistica delle cassette verdi", per intenderci c'è allo studio un modo per cambiare come vengono esposti frutta e verdura nelle cassette pur continuando a usare le tipiche verdi targate CPR System.


Francesco Avanzini, consigliere d'amministrazione di CPR System e direttore commerciale del consorzio Conad.

E per il futuro? "Oggi – chiosa Francesco Avanzini, del Cda di CPR System, ma anche direttore commerciale del consorzio Conad – c'è uno scenario dei consumi dove si è invertito velocemente l'approccio al vegetale; al di là degli anni c'è un trend che lavora in positivo per questo settore, ma in realtà non ne stiamo cogliendo appieno la portata: c'è molto da fare sia alla produzione che alla distribuzione. Oggi il consumatore è in attesa, anzi ha già dato segni di richiesta di una nuova offerta. (per rispondere) Sarà necessario fare come ha fatto CPR, approcciandosi al servizio con una totale disponibilità proattiva alle richieste".

Nel 2015, "per la prima volta – conclude la Latini, presidente CPR – sono cresciuti i consumi di proteine vegetali e diminuiti quelli delle proteine animali. Ci sono dei cambiamenti di contenuti e di posizionamento e per chi vende è necessario rimodulare l'offerta, non per il consumatore del futuro, ma per quello del presente. Crediamo ci siano grossi spazi di crescita per la frutta e la verdura".