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San Miguel prevede carenza di limoni nell'UE durante i mesi estivi

Fin dall'inizio delle esportazioni argentine, c'è stata una grande insicurezza sul mercato dei limoni. Per questo motivo, Walter Ojeda, direttore commerciale della San Miguel, una delle società con la quota maggiore nel settore agrumicolo argentino, ha presentato un bilancio della campagna nazionale dei limoni e ha illustrato la situazione attuale.

"All'inizio della campagna 2016 le nostre stime d'esportazione indicavano livelli che in media superavano del 55% quelli del 2015. Questi calcoli sono stati fatti tenendo conto di una raccolta anticipata, in quanto avevamo in programma di procedere con la raccolta circa un mese e mezzo prima rispetto all'anno scorso, aprendo così una finestra di mercato molto più ampia. Il 70% circa di questo volume avrebbe dovuto essere distribuito nell'Unione Europea".



All'inizio della stagione è stato confermato che la Spagna avrebbe registrato un calo del 60% nella produzione dei limoni Verna, vale a dire 160mila ton in meno, che avrebbero creato una situazione positiva per la raccolta precoce in Argentina. Sfortunatamente i cambiamenti climatici hanno reso impossibile raggiungere queste aspettative.

Ojeda ha assicurato: "Con la stagione che la Spagna stava affrontando, l'inizio anticipato di quella argentina era praticamente sicuro, con spedizioni dirette in Europa con sei settimane di anticipo rispetto all'anno scorso e questo avrebbe permesso all'Argentina di esportare quasi 300mila ton, rispetto alle 190mila della stagione scorsa".




Il rappresentante di San Miguel ha asserito: "Da quando abbiamo partecipato alla fiera Fruit Logistica di Berlino abbiamo avvertito che il mercato era ansioso di ricevere il nostro prodotto il prima possibile. Tuttavia, il clima ci ha giocato brutti scherzi perché, anche se Tucuman è sempre associato ad autunni piovosi, quest'anno durante i mesi di aprile e maggio (autunno australe) la quantità di pioggia caduta è stata insolita. In quei mesi non è stato possibile lavorare in modo adeguato e i carichi non sono andati secondo i piani".

"Non pensiamo che questa perdita possa essere recuperata dal punto di vista del mercato, dato che i consumatori non acquisteranno maggiori quantità di frutti adesso, solo perché non è stato possibile farlo nelle ultime settimane. Ciò che è andato perso, resterà tale".



Ojeda ha spiegato: "La campagna non è ancora terminata e l'Argentina ha esportato 87mila ton fino alla settimana 23, cioè circa 50mila ton in meno rispetto alle stime per quella data. Tuttavia, se guardiamo i dati da un'altra prospettiva, nello stesso periodo dell'anno scorso avevamo esportato 60mila ton, e quindi ora c'è stata una crescita del 45%. Tuttavia, nei mesi di giugno, luglio e agosto, l'UE avrà a disposizione meno limoni rispetto all'anno scorso, circa il 30-40% di frutti in meno. Il fattore principale del declino è da ricercarsi nella inferiore produzione spagnola, che non è stata compensata dalle spedizioni dell'Argentina".

"In conclusione, sarà impossibile raggiungere i volumi d'export previsti per questa campagna. Attualmente dobbiamo concentrarci sulla soddisfazione delle necessità del mercato con i frutti che abbiamo a disposizione, rifornendo gli acquirenti nella maniera più efficiente durante i mesi che ci restano e con prospettive più realistiche".

Per maggiori informazioni:Walter Ojeda
San Miguel
Tel.: +54 9 381 6 040594
Email: wojeda@sanmiguelglobal.com
Web: www.sanmigueloglobal.com
Data di pubblicazione: